Sabato, 20 aprile 2024 - ore 05.25

La fatica della luce

| Scritto da Redazione
La fatica della luce

Mostra d’arte contemporanea

a cura di Elio Carmi ed Elisabetta Rota

Dal 18 dicembre 2011 al al 14 gennaio 2012

Inaugurazione domenica 18 dicembre ore 16.00

Museo Ebraico di Casale Monferrato

Vicolo Salomone Olper, 44

Orario feriale: 08.30 - 12.00 (su prenotazione)

Apertura straordinaria dal 20 al 23 dicembre dalle 17.30 alle 19.00

Per info: Casalebraica tel 014271807 – 333 3472001

Catalogo in mostra – Link: www.casalebraica.org

www.levorosenberg.com

 

Rovistando in una soffitta ho trovato un documento con alcuni versi anonimi in endecasillabi e una miriade di versi della Divina Commedia, barbaramente sparpagliati.

Ho deciso di trasformare il ritrovamento in un’installazione d’arte contemporanea alla quale ho dato il titolo “Se Dante e il vento ed io” – mi piace giocare soprattutto sull’ambiguità di quell’”ed io” che, con un piccolo spostamento di spazio potrebbe diventare “e dio”, ovvero il riferimento ad una forza imponderabile…. – e di condividere con il Museo Ebraico di Casale Monferrato questa scoperta.

Ne è scaturita una mostra – LA FATICA DELLA LUCE - titolo mutuato dall’omonimo candelabro di Chanukkàh, creato per il museo, e che sintetizza sia il sentimento dominante che mi ispira la festa di Chanukkàh - che nella tradizione ebraica rievoca il miracolo della tenuta della luce dopo la minaccia della distruzione del tempio - sia il sentimento ispirato dalla scoperta del terribile scompiglio subito da un’antica e incredibile opera letteraria, talmente rigorosa nei contenuti e nella forma da essere diventata tradizionalmente un paradigma insuperato di struttura letteraria e compendio etico.

Per conferire un nuovo “ordine” allo scompiglio dell’opera dantesca ho trascritto i versi su sottili strisce di pellicole radiografiche trasparenti di colore azzurro grigiastro e li ho raccolti in trentatré fasci che ho progettato in un’installazione secondo la struttura di tre nuove costellazioni, non ancora scoperte al tempo di Dante; Orue, Lodràlo e Gràvia Fa parte della mostra anche un’opera dal titolo “La selva oscura”, una sorta di cespuglio di pellicole radiografiche blu notte, impressionate di corpi umani, installata all’ingresso, sui due lati della porta, che costringe i visitatori a sfiorarla passandovi nel mezzo.

Penso che questo nostro tempo, minacciato dalla paura e dai suoi fantasmi, abbia bisogno di una riflessione su quanto possa essere facile, nelle difficoltà, perdersi nella “selva oscura”; “perdere il lume” della ragione.

Un video evoca l’evento raccontato nella poesia di questa donna sconosciuta che mi ha fatto dono di questi reperti e di questa storia.

 

Già era notte fonda quando Dante,

temendo quello vento forte scuro,

raggiunse me nel sogno qual viandante

pregandomi dell’ovra por sicuro.

Periglia l’arginar, ch’è sua tragedia,

e l’ordine trovar già fu sì duro,

che regge lo sonar di sua Commedia,

naufraga ‘n mare immenso d’i volgari,

tra tomi titolati contra tedia,

ove piccioli stan per grandi mali.

e l’omo per confuso più non vede

che nove Muse fann’i commensali,

e tutto que’ che legge eguali crede,

tanto li strali fondan dentro ‘l core

che l’omini d’uom cacciator son prede.

Ed io che son del sonno nel torpore

scatto come chi prende gran paura,

vedendo ‘l volto suo di gran dolore,

corro dove si giace in l’erba scura

ma ‘l vento mi precede con talento

tosto perch’io veda esta sciagura.

Ahi quanto dur’è dir dolor ch’i’ sento,

che tutto ‘ntorno vo’ cogliendo versi

e qua e là correndo serbar tento

ma pioggia bagna già tutti dispersi

che son perduti omai di lor sequenza

sperando che non sien per parte persi.

Accorta di servarne la semenza

n’accolgo tanti fasci presto, presto,

pur l’occhio non ne trovi conseguenza.

A voi convien trovar la somma e ‘l resto

1075 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria