Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 23.49

La lettera di Mario Superti. La ricchezza

La lettera muove dalle recenti dichiarazioni di Bergoglio, in visita nei Paesi sudamericani

| Scritto da Redazione
La lettera di Mario Superti. La ricchezza

Chi ha potuto o voluto seguire le visite di papa Francesco nei Paesi latini ha sicuramente recepito, fra gli altri, un messaggio, ripetuto più e più volte: il ricco si accorga del povero, non lo eviti e cerchi di capire il suo stato. Ma spesso ha lasciato capire che il ricco non recepisce mai “la ricchezza” del povero e la “dignità” del suo stato. Non è una contraddizione in termini: la parola è la stessa ma il contenuto cambia, eccome se cambia. Credo che volesse dire che il povero, da generazioni, ha acquisito tali e tante conoscenze materiali e morali che gli permettono di vivere e sopravvivere a condizioni, a volte insopportabili: è la saggezza dei padri e dei nonni e lo ha detto più volte.

Ebbene questa “ricchezza” quasi sempre non appartiene al “ricco”. Se un ricco diventa povero avrà molte difficoltà a sopravvivere: non è attrezzato. Succede più di quanto si pensi. Se un povero diventa ricco avrà meno difficoltà a vivere e sarà sempre protetto dalla sua acquisita esperienza da povero, se non si lascerà “corrompere”, ovviamente. Se vogliamo passare a considerazioni più di carattere generale non ci rimane che rilevare la profonda e diffusa influenza di papa Francesco sul pensiero di diversi personaggi della vita pubblica, delle più diverse estrazioni e culture. Ne siamo venuti a conoscenza per pubbliche dichiarazioni. Anche il privato cittadino ne è stato sicuramente coinvolto, quale che sia il suo stato sociale e convincimento politico. Anche chi non “crede” ha ammesso di essere stato profondamente coinvolto anche nelle emozioni.

Se è successo a me, credo sia successo a tanti altri. Ne sono sicuro.

Cordialità e buon lavoro.

Mario Superti

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