Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 08.30

La lezione di Papa Ratzinger| E.Sina

| Scritto da Redazione
La lezione di Papa Ratzinger| E.Sina

La responsabilità sia  intesa come servizio all’uomo , e non come potere da  conservare”
La Chiesa con il Pontificato di Papa Giovanni XXXIII , ha iniziato con il Concilio Vaticano II un percorso verso quel mondo ch stava cambiando e che iniziava la sua corsa verso la globalizzazione. Un percorso completato, con grande impegno intellettuale da uno dei Papi piu' importanti della storia della Chiesa : Paolo VI. Un Papa a cui mi sento particolarmente vicina sia per le comuni origini bresciane e sia per l'opera da lui svolta. Papa Montini è stato il vero artefice di quel cambiamento che ha consentito l'avvento di una Chiesa universale,creando le condizioni di avere poi, dopo il breve ma intenso Pontificato di Papa Luciani, lo straordinario pontificato di Papa Woytila ,"atleta di Dio" che con il suo umanesimo cristiano ha conquistato folle di fedeli in tutto il mondo. Ma grazie all'opera di Paolo VI , a mio avviso emerge  con il  Concilio Vaticano II il Papa "dell'identità cristiana" : Joseph Aloisius Ratzinger . Confesso che all'inizio del suo Pontificato, ha pesato nel mio giudizio il suo passato di severo Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, l'organo della Santa Sede che si occupa di vigilare sulla correttezza della dottrina cattolica.
Invece man mano che si sviluppava la sua azione pastorale è emersa in lui una grande mitezza e umiltà che si conciliavano con la sapienza del grande teologo, proiettato verso quel progetto di fede teso a conquistare quell'uomo moderno spesso agnostico e privo di una etica solidale. Un progetto in cui pur, mantenendo salda la fede cristiana,vi è stata  una forte azione di riavvicinamento alla religione ebraica e un profondo rispetto verso quella islamica.
Mi sono commossa nel vedere quel viso e quegli occhi, quasi da bambino,pronunciare quelle parole di rinuncia al suo mandato papale. Non lo ha fatto in modo plateale ma quasi sottovoce, conscio che lo faceva per il bene della Chiesa,confortato , lui uomo delle regole .persino dal diritto canonico per il quale la rinuncia e' valida se " fatta liberamente e debitamente manifestata “. Una rinuncia in cui  non “si richiede invece che qualcuno la accetti".

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stanco: anziano provato, stremato, infiacchito dagli scandali, dai corvi, dagli intrighi, dall’età. Un atto di coraggio o una fuga?
Io umile cattolica mi permetto di riconoscermi nelle semplici e chiare parole di Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera,il quale propone una chiave di lettura politica, sul tema della responsabilità: «Suonano ancora forti le sue parole per gli ultimi, i poveri, contro la corruzione e l’usura e la mafia. Per chi si fosse distratto, quello del Papa è un richiamo forte alla responsabilità, intesa come servizio, e non come potere da conservare»."

Ecco allora che la vera riflessione da fare è quella di come questa Chiesa può continuare nella sua ricerca per  farsi comprendere dall'uomo contemporaneo. Una Chiesa non intesa solo come alte gerarchie e apparato religioso ma come popolo di credenti, in un mondo spesso ostile a certi precetti cristiani. Un mondo dove alla competizione per la conversione tra le grandi religioni, si sono inseriti modelli di vita e di sviluppo totalmente privi di un Dio soprannaturale che da sempre anima i popoli. E'
infatti sparito quel  timor di Dio che aveva sempre mitigato l'uso di un potere assoluto di tanti governanti e si è perso il perdono,un valore cristiano che ha reso grande la civiltà occidentale per aver consentito altissime mediazioni sociali ,arginando conflitti e tensioni. Sta al popolo cristiano mantenere salde le fondamenta della Chiesa .
In Italia è ancora forte la tentazione di taluni di  dividerci tra laici e cristiani, tra etica dello Stato e quello della Chiesa. Io credo che l’esempio dato da Papa Ratzinger imponga una seria riflessione a tutti anche su questo versante, a tutto il mondo politico e ai partiti italiani  per una etica dove ,come prima citato ,la  la “responsabilità sia intesa come servizio all’uomo , e non come potere da conservare”

EMILIA SINA  - Dirigente ACLI  e del PD svizzero
CHI E' EMILIA SINA -  Emilia Sina fa parte della grande famiglia dei "Lombardi nel Mondo". Bresciana, è infatti Presidente del Circolo di Gente Camuna di Zurigo e collaboratrice del Portale dei Lombardi nel Mondo www.lombardi nel Mondo.org. L’Associazione Gente Camuna è associata all'UNAIE ( Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati). Il suo Circolo è gemellato con Globe Italia International che raccoglie le Associazioni meridionali di Milano e del Nord Italia e con l'Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus . E' Presidente onoraria della Fondazione Filitalia International di Filadelfia – Chapter di Lugano in Svizzera. E'
dirigente delle ACLI svizzere ed è stata Presidente Intercantonale di 25 Circoli ACLI, E' stata candidata alla Presidenza nazionale delle ACLI.
Emilia Sina è attualmente Presidente del Circolo Pd di Zurigo e componente della Segreteria nazionale del Pd svizzero di cui è stata fondatrice. Nelle ultime primarie del Centrosinistra si è schierata con Matteo Renzi , mantenendo uno spirito unitario ma aperto al rinnovamento.

 


 

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