Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 23.26

La proposta di Marco Baratto: ‘Licei bilingue in italiano e romeno’

Il 31 agosto, come ogni anno, si è celebrata in Romania la giornata della lingua nazionale

| Scritto da Redazione
La proposta di Marco Baratto: ‘Licei bilingue in italiano e romeno’

«Il 31 agosto si celebra in Romania la giornata della lingua nazionale. Tale occasione permette una riflessione sulla necessità di conoscere questa nazione e questo popolo e il suo rapporto con la lingua italiana»: si apre così la proposta del dott. Marco Baratto riguardante la possibile apertura di licei bilingue italoromeno. «Lo studio dell’italiano in Romania è molto diffuso», prosegue Baratto, «prova ne sono gli oltre 10.000 alunni romeni ripartiti su 120 istituzioni scolastiche, tra cui licei e ginnasi, che hanno studiato l’italiano nell’ultimo anno scolastico, i quattro licei bilingue romenoitaliani e i sette lettorati d’italiano nelle più importanti università della Romania, mentre in altre l’italiano viene insegnato come lingua opzionale. Oltre a questo ricordiamo che la comunità italiana in Romania è considerata dalla Costituzione come minoranza nazionale e può godere del diritto a nominare un parlamentare presso la Camera dei Deputati. Questo dato permette di comprendere l’importanza delle relazioni culturali tra Italia e Romania e dell’interesse verso il Belpaese da parte del popolo romeno. A tale proposito sarebbe interessante che anche in Italia, stante la grande presenza di romeni nel nostro Paese, si valuti la possibilità di inserire nei piani d’offerta formativa delle varie scuole la lingua romena come lingua opzionale accanto ai classici tedesco, francese e inglese e, tramite un accordo specifico tra i Ministeri della Pubblica Istruzione dei due Paesi, si possa costituire licei bilingue italoromeno nelle principali città italiane, partendo da Milano, dove esistono già strutture tedesche, francesi e svizzere».

«Questo servirebbe a intensificare la reciproca conoscenza, oltre a rappresentare un tangibile segno di riconoscenza per l’interesse per la lingua e la cultura italiana coltivata dal popolo romeno», conclude Baratto.

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