Venerdì, 17 maggio 2024 - ore 05.17

Le Caritas: "Urgono misure rapide per l'accoglimento dei profughi"

| Scritto da Redazione
Le Caritas:

I direttori delle Caritas lombarde hanno trattato il tema dell'emergenza profughi dal Nord-Africa (3.600 circa in Lombardia di cui 700 circa ospitati in strutture Caritas e/o collegate) specie rispetto alle prospettive di diniego di gran parte delle istanze di asilo giocoforza presentate.

Analizzata la situazione dal punto di vista giuridico legale e dopo appassionata discussione e valutazione della migliore assistenza da prestare agli ospiti, anche nella preparazione di pratiche di ricorso avverso alle decisioni della Commissione Territoriale di Milano, si è unanimemente concluso quanto segue.

- La scelta del precedente Governo di ritenere i profughi dalla guerra in Libia quali "richiedenti asilo" si sta rivelando inadeguata a considerare tutte le situazioni di obiettiva difficoltà in cui le persone versano. Così come Caritas aveva anticipato.

- Dopo lunghi tempi di attesa le audizioni da parte della Commissione Territoriale - pure realizzate nei termini di legge - danno e daranno inevitabilmente esito al diniego in molti se non in gran parte dei casi.

- Nonostante la facoltà di ricorso e la limitata proposta di rimpatrio "assistito", si prevede che, esauriti i percorsi di accoglienza, si possano generare molti casi di irregolarità associati a grave marginalità e disagio sociale.

- Si constata peraltro che gran parte delle persone si potrà trovare, oltre che priva di titolo di soggiorno, senza documenti validi per l'espatrio. Incorrendo nei rigori di legge compresa la sottoposizione alla procedura di identificazione ed espulsione (C.I.E.).

- Anche la determinazione di assistere i profughi diniegati nella loro facoltà di ricorso - giusta determinazione su cui senz'altro si concorda nei casi in cui, attraverso attenta e competente valutazione, se ne ravvedano gli elementi - appare procrastinare lo stato di incertezza e la manifestazione dei problemi.

- I direttori della Caritas lombarde auspicano pertanto la ricerca di soluzioni integrative alle misure prese, quale la concessione di un permesso temporaneo per motivi umanitari, per facilitare sia eventuali inserimenti in Italia, sia rientri preparati nel Paese d'origine, senza escludere la possibilità di ritorni programmati in Libia.

A tal fine si sostiene Caritas Italiana nel proposito di una forte interlocuzione con il nuovo Governo Italiano.

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