Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 10.01

Legambiente dice No al nucleare nella valle del PO

| Scritto da Redazione
Legambiente dice No al nucleare nella valle del PO

Oggi i presidenti di Legambiente Piemonte, Lombardia Veneto ed Emilia Romagna, hanno scritto ai governatori di queste quattro regioni per sollecitarli a una presa di posizione comune contro l’installazione di impianti per la produzione di energia nucleare in aree comprese nella valle del fiume Po’ (il testo della lettera aperta su http://www.legambiente.org/section.php?p=single&type=comunicato&id=1069)

La Pianura Padana, per la sua configurazione geologica caratterizzata da un grado di rischio sismico relativamente basso potrebbe divenire una delle zone prescelte per la realizzazione del programma nucleare del governo. I recenti fatti del Giappone, come l’ancor vivido ricordo della tragedia di Chernobyl mostrano con tutta evidenza l’elevata pericolosità di tale fonte di energia. La pianura padana è ad elevatissima densità demografica ed anche il minimo incidente creerebbe problemi inimmaginabili e di difficile soluzione. Inoltre, la vocazione agricola della macro regione attorno al Po’ che da sempre ha fruito delle acque offerte dal grande fiume e dai suoi affluenti sarebbe costantemente minacciata e le sue produzioni alimentari ad alta qualità si troverebbero in perenne pericolo. Non ultimo, si deve considerare l’assenza di venti e di correnti atmosferiche capaci di allontanare eventuali particelle radioattive, le quali, in ogni caso presenti, seppure in quantità infime, andrebbero ad aggravare ulteriormente la già preoccupante situazione di inquinamento.

Non pensiamo che i rappresentanti dei cittadini, a livello regionale provinciale e comunale vogliano far correre rischi di tale entità alle loro popolazioni, tanto più a fronte dell’evidenza che, in virtù di recenti, costanti progressi tecnologici ed industriali  energie pulite, sicure e rinnovabili, che hanno già coperto nel 2010 il 22.1% dei consumi elettrici complessivi nazionali, se adeguatamente incentivate possono arrivare entro breve a coprire il 35 % del fabbisogno nazionale offrendo, per di più, significative opportunità di occupazione.

p. il circolo Legambiente Alto Cremasco
Il presidente
Oscar Stefanini

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