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Lettera aperta al sindaco Oreste Perri: appello per la chiusura dell'inceneritore

| Scritto da Redazione
Lettera aperta al sindaco Oreste Perri: appello per la chiusura dell'inceneritore

Lettera aperta al sindaco Oreste Perri: appello per la chiusura dell'inceneritore
Le associazioni operanti a Cremona, si sono sentite in dovere di scrivere con urgenza al Sindaco adesso, prima che sia troppo tardi, prima che sull’inceneritore vengano assunte dal Comune solo “osservazioni” e nessun atto amministrativo vincolante.

Anche questa mattina ( 20 febbraio 2014)  all’incontro con l’assessore regionale Terzi per i cosiddetti “Stati generali dell’Ambiente” il silenzio sull’inceneritore da parte dei relatori è stato assordante. Silenzio rotto solo da una specifica domanda finale fatta da Antonio Grassi, nei pochi minuti concessi alla platea. Ebbene la reticenza della Terzi è stata significativa: su un problema così complesso tocca alla realtà locale discutere e decidere, anche se ci saranno Tavoli regionali di consultazione. Insomma sul destino dell’inceneritore non sarà lei a toglierci le castagne dal fuoco.

Marco Pezzoni di “ CreaFuturo”.

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La lettera aperta delle associazioni al Sindaco Oreste Perri

Signor sindaco, le chiediamo di programmare subito la chiusura dell'inceneritore e la sollecitiamo a chiedere all'AEM di adottare con urgenza il progetto del Trattamento Meccanico Biologico, un impianto a freddo di trattamento dei rifiuti non differenziati che renderebbe superfluo l'inceneritore.

L'hanno già fatto a Reggio Emilia. Lo hanno fatto a San Francisco negli Stati Uniti. Lo hanno fatto ad Edmonton, in Canada. La prima versione di Trattamento Meccanico Biologico l'ha adottata in Europa Barcellona.

L'ultima versione tecnologica è ancora più avanzata ed è frutto della Ricerca italiana : il Centro della Scuola di Agraria di Monza ha progettato un impianto di Trattamento meccanico Biologico che rende utilizzabile per l'agricoltura come fertilizzante il compost prodotto con il trattamento a freddo dei rifiuti residui.

Niente combustione, niente polveri, niente diossina prodotta.

Il recente Rapporto di Legambiente chiede la chiusura di 4 degli 11 Inceneritori operanti in Lombardia : gli inceneritori di Parona, Desio, Busto Arsizio, Cremona sono considerati i peggiori della regione e la loro chiusura comporterebbe – 49% di polveri, - 34% di polveri d'azoto. - 51% di diossine sul complesso emesso dai 13 inceneritori.

Persino la Giunta Maroni è arrivata ufficialmente alla conclusione che in Lombardia abbiamo troppi inceneritori rispetto alla quantità di rifiuti da bruciare. E responsabilmente la Commissione Ambiente della regione Lombardia ha approvato all'unanimità il 3 dicembre scorso una Risoluzione contenente le Linee Guida per la dismissione degli impianti di incenerimento, a partire da quelli meno efficienti.

L'AEM e la holding di cui fa parte sanno benissimo tutto questo. Perchè allora rifiutano persino di programmare, almeno entro 3 anni, la chiusura dell'inceneritore di san Rocco ?  Perchè chiedono più tempo per valutare se convenga o meno adottare la soluzione del TMB, Trattamento Meccanico Biologico, che tutti sanno essere un impianto flessibile e adattabile alla eventuale ed auspicabile diminuzione della frazione residua dei rifiuti ?

La risposta è chiara : non hanno alcuna intenzione di rinunciare all'inceneritore di San Rocco e attendono l'esito delle prossime amministrative per rifinanziarlo e, così, potersi inserire nella “Rete nazionale integrata di impianti di incenerimento” prevista da un recente provvedimento del Governo Letta.  Rete integrata che verrà alimentata dai rifiuti provenienti da ogni parte d'Italia.

Lo sa bene il suo assessore all'ambiente Bordi che nei mesi scorsi aveva annunciato ufficialmente che toccava all'attuale amministrazione decidere il destino dell'inceneritore.

Decidere significa assumere come Ente Locale atti amministrativi vincolanti, non generiche buone intenzioni inserite in Linee Guida da “ trasmettere come osservazioni alla Regione Lombardia e alla Provincia di Cremona”.

Lo sa bene anche Lei, signor sindaco, che ci ha gentilmente ricevuti lunedì 2 dicembre 2013 in rappresentanza di 30 associazioni ambientaliste e di volontariato sociale e ci ha solennemente chiesto collaborazione per la raccolta differenziata e per la chiusura dell'inceneritore, dichiarando di riconoscersi totalmente nelle posizioni dell'assessore Bordi.

Cosa è successo da allora ? Lo sanno benissimo i consiglieri e i sindaci dei Comuni serviti da AEM che hanno partecipato alle due sedute del Tavolo di lavoro congiunto sui rifiuti tenute nell'aula del Consiglio comunale di Cremona. Lo sanno i giornalisti che hanno assistito all'attacco durissimo portato alla versione delle  Linee Guida, concordate da Bordi col gruppo consigliare del PD, da parte di capigruppo della sua maggioranza di centro-destra.

Così l'assessore Bordi è stato costretto a cedere e a fare retromarcia. Così le Linee Guida sono ritornate a non avere né scadenze per la chiusura dell'inceneritore né atti amministrativi vincolanti per la stessa Giunta che lei presiede, per il Consiglio comunale che le garantisce una maggioranza, per l'AEM che pensa ancora una volta di averla giocata.

Non permetta, signor Sindaco, che le Linee Guida si riducano a vuote promesse, prive di atti amministrativi giuridicamente vincolanti, magari truccate con l'invenzione di un ”esperienza pilota” da proporre in Regione per la dismissione dell' inceneritore di San Rocco. Piuttosto, per pilotare la dismissione dell'inceneritore di San Rocco chieda all'AEM e a Lgh quanti euro hanno già accantonato nell'apposito fondo finalizzato al decommissioning. Oppure ci verrete a raccontare che i soldi ce li metterà la Regione Lombardia ?

La democrazia richiede trasparenza e assunzione di responsabilità, non trucchi di prestigio per ingannare i cittadini. Nè lo scarica barile di posizioni che poi trasmetterete come semplici “osservazioni” alla Regione Lombardia e all' Amministrazione provinciale.

Non creda, signor Sindaco, di venire a raccontarci in campagna elettorale che lei si impegnerà a chiudere l'inceneritore, contando sulla disinformazione e sulla complicità di coloro che la vogliono rieleggere ma non la rispettano e non le riconoscono l'autorità di decidere.

Noi associazioni invece questa autorità gliela riconosciamo : la usi adesso che formalmente è ancora in carica come sindaco. La usi verso l'AEM, la usi verso la sua Giunta, ma soprattutto verso la sua maggioranza. La usi per far votare in Consiglio Comunale la data della chiusura dell'inceneritore di san Rocco, la usi verso l'AEM che è più di una partecipata, è una “ controllata” dal Comune. La usi per far sentire in Regione Lombardia che il Comune di Cremona vota ufficialmente per la  chiusura dell'inceneritore di San Rocco e non permette né ora né mai piani di revamping; che questi piani di ristrutturazione delle due linee di San Rocco verranno bocciati in ogni modo, anche ricorrendo ai poteri legittimi , sanitari e ambientali, del Sindaco.

Se non è in grado di farlo, se non ha l'autorevolezza per perseguire obiettivi che dice, a parole, di condividere si renda conto che la sua “autorità istituzionale” diventa finzione, diventa ostaggio di chi detiene la vera leva delle decisioni .

Vuole smentire questo giudizio? Ebbene sia coerente con quello che il suo assessore aveva proposto  e concordato con le opposizioni e più volte promesso ai vari movimenti e ampiamente discusso con varie espressioni dell'associazionismo !

Certo, l'associazionismo ha più anime ed esprime istanze radicali magari non raggiungibili subito. Però spesso indica la strada nuova da imboccare, come cerca di fare il Documento del Tavolo delle 31 associazioni ambientaliste e del volontariato sociale della provincia di Cremona consegnato a lei nel dicembre scorso. E spesso coglie la trama conservatrice di piccoli e grandi poteri che resistono al cambiamento e contribuiscono al declino della nostra comunità e, più in generale, dell'Italia.

Pensi che in Italia sono già 200 i Comuni che hanno adottato la strategia “ Rifiuti Zero”. Purtroppo molti altri sono in spaventoso ritardo nella raccolta differenziata e i loro rifiuti finiranno negli inceneritori della Lombardia. L'AEM e Lgh potrebbero puntare proprio su questo mercato.

Dunque il fatto che Cremona finalmente acceleri sulla raccolta differenziata non è di per sé garanzia che l'inceneritore venga progressivamente dismesso.

Se non crede a noi, consulti gli atti ufficiali della Commissione Ambiente e dello stesso Consiglio regionale della Regione Lombardia o, più, semplicemente, consulti l'Anci per quanto riguarda le sue prerogative e le sue responsabilità di Sindaco e convinca la sua maggioranza e la presidenza dell'AEM.

Il tempo della responsabilità e della decisione è adesso !

 

Marco Pezzoni, CreaFuturo; Bruno Tagliati, Acli; Maurizio Mele, Arci; Giovanna Perrotta, Legambiente; Benito Fiori, AmbienteScienze; Laura Rossi, Filiera Corta Solidale; Piercarlo Bertolotti, Fiab Biciclettando Cremona; Carla Bellani, Comitato Sì alle energie rinnovabili, No al nucleare ; Stefano Bocci, Luci Cremona; Enrico Gabbioneta, Masci, Movimento adulti scout

2014-02-20

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