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Libia.Mobilitazione a Torino

| Scritto da Redazione
Libia.Mobilitazione a Torino

Libia: una mobilitazione, dopo anni di silenzio e di accordi
I governi di molti paesi mediorientali stanno crollando, travolti da movimenti popolari nei quali si salda una questione democratica, con una questione economico-sociale e una questione demografica.

Masse di giovani, mediamente scolarizzati e informati, privi di prospettive di lavoro e di reddito, hanno revocato la tacita e rassegnata delega a regimi che sono ormai storicamente inadeguati.
Questo non vuol dire che non esista il pericolo del fondamentalismo. Contro la minaccia dell'islamismo fondamentalista però non può esserci strategia peggiore di quella di aggrapparsi ai regimi e ai dittatori di turno, abbandonando i popoli.
Non pensiamo che sia semplice promuovere la democrazia: ma è possibile (è necessario) accompagnare quei popoli nel difficile percorso di crescita che altri hanno già almeno parzialmente compiuto.

Obama, nel suo discorso all'Università del Cairo, il 4 giugno 2009, ha riaffermato la superiorità della democrazia, come valore universale, nel pieno rispetto della libertà. Ha così parlato agli egiziani e agli altri popoli arabi e islamici, non a Mubarak o agli altri regimi.

Gli europei sin qui non hanno saputo mettere in campo un'azione altrettanto convincente, per non parlare dell'Italia dove si sono alternate le farneticazioni di Berlusconi - che ha proposto Gheddafi come un modello- alle dichiarazioni di parte importante della Sinistra, che hanno visto come strategica l'alleanza con il dittatore libico. Ora tutti hanno fatto rapidamente marcia indietro, ma rischia di essere davvero troppo in ritardo.

Per tutto questo e per chiedere al Governo interventi volti a fermare i massacri di cittadini inermi, l'associazione radicale Adelaide Aglietta e Libertà Eguale convocano per venerdì prossimo ( in 25 febbraio) , di fronte alla Prefettura in Piazza Castello a Torino, dalle 12:30 alle 14:30, un presidio nonviolento per denunciare la dittatura quarantennale violenta e liberticida di Gheddafi e gli accordi italo-libici.

Torino, 22 febbraio 2011
 
Per informazioni: Boni (348/5335309); Brossa (320/4360961)

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