Conto alla rovescia per l’assalto della Diabrotica, il killer del mais arrivato dagli Stati Uniti. Secondo le ultime previsioni del servizio fitosanitario della Regione – spiega la Coldiretti Lombardia – nei prossimi giorni, in corrispondenza dell’aumento delle temperature inizieranno i primi voli degli esemplari adulti che planeranno sulle piante in formazione. In particolare, i rilevamenti sulle stazioni di monitoraggio del basso Garda e dell’alto Bresciano indicano che le larve si stanno trasformando in pupe e che sono quasi pronte a far partire l’attacco. Fra domani e domenica le temperature – spiega la Coldiretti Lombardia – sfonderanno quota 30 gradi e questo favorirà la proliferazione del killer venuto dall’America.
Il mais in Lombardia si estende su oltre 350 mila ettari (un terzo di tutta la superficie agricola regionale) ed è la base dell’alimentazione delle mucche da latte di oltre 5 mila allevamenti nei quali si produce il 40 per cento di tutto il latte italiano. Le maggiori superfici a mais in Lombardia sono concentrate nelle province di Brescia (79.584 ettari), Cremona (86.728), Mantova (66.923), Lodi e Pavia (oltre 32 mila ettari a testa), Milano (24.179) e Bergamo (20.418). La metà delle larve di Diabrotica presenti ha già raggiunto l’ultimo stadio di evoluzione in quasi tutte le zone considerate dal monitoraggio. Tranne pianura di Varese e Comasco, la minaccia è imminente per il basso Pavese e la pianura pavese occidentale, l’alto Lodigiano, la provincia di Brescia, la pianura Mantovana, l’alta pianura bergamasca, il basso Garda, il Cremasco e il Cremonese.
Il killer del mais – spiega Coldiretti Lombardia - schiude le uova verso maggio e le larve si nutrono delle radici delle piante che, una volta mangiate, crollano a terra come fossero state spianate da una ruspa invisibile. A quel punto gli individui adulti partono all’attacco delle spighe. L’assalto prosegue per tutto giugno e luglio, con la trasformazione delle larve in farfalle che a loro volta diffondono le uova in altri terreni. In Italia il parassita è stato segnalato per la prima volta nel 1998 in Veneto, mentre il debutto in Lombardia risale al 2002 nelle zone di Varese e Como. Da allora l’invasione è proseguita a una velocità dai 40 e gli 80 chilometri all’anno.