La Giunta regionale ha deliberato nei giorni scorsi la programmazione per il sistema scuola della Regione Lombardia per l'anno formativo 2015/2016, che prevede la rimodulazione della dote e gli interventi economici per la formazione professionale.
Un provvedimento atteso per conoscere l'entità dei tagli sull'intero sistema regionale dell'istruzione, tagli che si sono ripercossi soprattutto sulla formazione professionale. Nelle settimane precedenti, infatti, sono state minacciate dalla Giunta linee di intervento molto dure nei confronti dei centri di formazione professionale come riduzioni consistenti delle doti e tagli al personale. Il sistema di formazione, che interessa quasi 50mila studenti, costa oltre 200 milioni di euro, e la riformulazione delle doti e l'azzeramento dei trasferimenti aggiuntivi ai Centri di formazione pubblici gestiti dalle province metterà in seria discussione una parte significativa del sistema.
Ma la sorpresa è stata data dalla decisione politica della Giunta Maroni di mantenere, anzi aumentare, i contributi alle famiglie che iscrivono i propri figli alle scuole paritarie. Il valore del buono scuola, infatti, per le elementari private passa da 550 a 700 euro per la fascia di Isee più bassa (0-8mila euro) e da 200 a 300 per la fascia di Isee fino a 38mila euro; mentre per la scuola superiore, sempre privata, si passa da 1.200 a 1.300 euro per la fascia di Isee più alta.
"Un provvedimento del genere lascia davvero perplessi di fronte all'entità dei tagli che colpisce l'intero sistema dell'istruzione, sebbene anche il sistema delle scuole paritarie sia in difficoltà", ha commentato Fabio Pizzul. Inoltre, c'è anche un contenzioso in corso, con la sentenza del Tar della Lombardia che ha dichiarato illegittima la disparità di trattamento fra studenti della scuola statale e paritarie
