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Lombardia. VERSO UNA RIDUZIONE DEI VITALIZI DEGLI EX CONSIGLIERI

| Scritto da Redazione
Lombardia. VERSO UNA RIDUZIONE DEI VITALIZI DEGLI EX CONSIGLIERI

Il gruppo di lavoro impegnato anche sugli stipendi dei dirigenti, mentre escono notizie sulle spese eccessive delle controllate
Si è tornati a discutere questa settimana della seconda fase dei tagli ai costi della politica in Regione, dopo il taglio delle indennità dei consiglieri e dei fondi di funzionamento e per il personale attuati a giugno 2013. All'attenzione del gruppo di lavoro in questa fase sono i vitalizi ancora in essere, quelli erogati a ex consiglieri o a loro congiunti (coniuge, figli sotto i 26 anni, figli non autosufficienti) attraverso la reversibilità, e il trattamento economico dei dirigenti. Sono circa 170 gli assegni mensilmente erogati dal Consiglio regionale, e vanno da poco meno di 900 a 6300 euro lordi, ma la gran parte ha valori intermedi a queste due cifre. L'uscita complessiva mensile è di 536mila euro. Rilevante, però, è il rapporto tra quanto versato dai consiglieri durante gli anni di mandato e l'ammontare sin qui percepito, che in alcuni casi risulta parecchio generoso, essendo il metodo di calcolo retributivo. La posizione del Pd, non da oggi, è che occorre intervenire anche su questi vitalizi, riallineandoli al sistema contributivo in essere per le normali pensioni. Il gruppo di lavoro sta valutando tre diverse opzioni: la riduzione progressiva secondo differenti scaglioni (dal 5 al 16%), la rimodulazione in base ai contributi versati e una rimodulazione progressiva (secondo un complesso calcolo matematico). Sono in corso le simulazioni su cui il gruppo di lavoro dovrà fare le proprie valutazioni. Il prossimo appuntamento è previsto per il 5 febbraio.

Altro discorso è quello dei dirigenti regionali, compresi quelli degli enti e delle società controllate, che in alcuni casi hanno stipendi decisamente elevati, soprattutto alla luce della riduzione dell'indennità del presidente della Regione avvenuta per legge, come già detto sopra, nel giugno 2013. Il gruppo di lavoro è orientato a fare propria la proposta che il Pd: applicare un tetto che sia pari a quello imposto dalla legge nazionale (300mila euro) ridotto di una percentuale. Era il 20% nella proposta originale, ma ci si dovrebbe attestare sul 10%. Nel frattempo stanno comparendo sulla stampa gli esiti degli audit interni delle società controllate (per ora Lombardia Informatica e Infrastrutture Lombarde) e dimostrano che il Pd aveva buone ragioni nel sostenere che fosse tutto il sistema regionale a dover essere sottoposto a un'efficace spending review. Migliaia di euro per abbonamenti allo stadio a beneficio del personale o per regali di Natale a consiglieri o a esponenti della giunta sono evidentemente esempi di spese non congrue effettuate grazie alla mancanza di trasparenza e quindi di controllo da parte del Consiglio regionale. Un tema che l'opposizione solleva da molto tempo e sul quale da Maroni ci si attende discontinuità.

Fonte pd lombardia

2014-01-26

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