Mercoledì, 01 maggio 2024 - ore 19.31

Lombardia.Rifondazione comunista candida Andrea Di Stefano

| Scritto da Redazione
Lombardia.Rifondazione comunista candida Andrea Di Stefano

Liberare la Lombardia! Unire la sinistra
Le conseguenze della crisi internazionale e le ricette messe in atto dalle borghesie europee per ridefinire equilibri politici,rapporti di forza e ordinamenti giuridici e statuali contro classe operaia e classi subalterne si sommano in Italia alle modalità con cui finisce la seconda repubblica:il disfacimento del centro destra e del suo blocco sociale travolto da scandali,corruzione collusione con malavita  e mafia lascia una eredità di macerie ,una devastazione sociale che al posto del milione di posti di lavoro promessi ha radicato lavoro precario,povertà crescente e devastazione del territorio,ha svuotato il valore della democrazia e delle sue forme ,vanificate dall'alto dalle decisioni cogenti di organismi sovranazionali ademocratici e dal basso da una classe politica,sempre più distaccata dagli elettori, allevata nel bipolarismo e nel  presidenzialismo maggioritario e abituata a inaccettabili privilegi.
A questa crisi il PD ha risposto avvallando l'operazione del Governo Monti ,votando le sue contro riforme delle pensioni e del lavoro e tutte le sue manovre recessive ,di fatto condannando i prossimi governi di qualsivoglia colore  a sottostare più o meno celermente agli obblighi del fiscal compact e al pareggio di bilancio ,cioè ad azzerare lo stato sociale e la esigibilità dei diritti,a partire da quello del lavoro.La posizione politica del PD e anche l'attendismo della maggioranza della CGIL  priva di fatto l'Italia di una opposizione sociale e politica consistente e coerente con le necessità sociali ,a differenza di quanto si verifica ad Atene,Madrid,Parigi,Lisbona .Non partiamo da zero:abbiamo alle spalle la stagione vittoriosa del movimento in difesa dell'acqua pubblica e contro il nucleare,è aperta la resistenza tenace FIOM alla linea  Marchionne e centinaia sono i conflitti che si aprono contro le ristrutturazioni padronali ,da quelle del  San Raffaele,ai  trasportatori dell' IKEA,alle lotte degli studenti e dei docenti contro la distruzione della scuola pubblica.
In questo senso noi siamo impegnati a costruire  e allargare una opposizione sociale alle politiche di austerità e a costruire  le possibilità reali di una sua rappresentanza politica visibile,efficace e capace di uscire in questo campo ,dalla tenaglia di voto utile,astensione e grillismo.
In questa direzione a livello nazionale proponiamo la costruzione di una lista unitaria della sinistra contro il neoliberismo per l’alternativa e per la riforma radicale della politica.Ci rivolgiamo in primo luogo a SEL,all’IDV,ad Alba ,alle forze che con noi hanno organizzato il 27 ottobre per costruire un ampio polo di alternativa che si ponga l’obiettivo di governare il paese su di un programma antitetico al montismo e alle politiche europee.               
Rientrano in questo quadro complesso la caduta per infamie varie (da Batman nel Lazio all'assessore lombardo eletto con i voti  della mafia ) dei governi regionali di centro-destra di Lazio e di  Lombardia.E' necessario che il PRC abbia un ruolo attivo e dinamico nella costruzione di alleanze che abbiano la possibilità di mandare a casa il centro-destra, affinchè  a partire dai programmi si operi una rottura con il passato e con le politiche  recessive e si inauguri una politica centrata sul diritto universale  al lavoro,all'abitare,alla salute ,a un  territorio salvato dalle grandi opere inutili e dalla cementificazione ,ricercando forme di democrazia partecipata .

Le  Regioni e gli Enti Locali sono stati già in passato vittime dei tagli dei fondi agli EE.LL e per una   tradizione radicata nella storia italiana li hanno contrastati e a volte anche attenuati o respinti;ma in futuro per la violenza drastica e la rapidità  con cui il fiscal compact azzera lo spazio  dello stato  sociale nei punti concreti dove si struttura e incontra la condizione dei cittadini e delle cittadine,le autonomie locali potranno essere punti di resistenza alla ristrutturazione antidemocratica e autoritaria dello stato anche nei governi locali. Avere un ruolo e una collocazione del Partito  non marginale nelle assemblee elettive di questi livelli  deve essere un obiettivo del PRC,significa decidere se la Regione o il comune saranno esecutori obbedienti delle politiche centrali e quindi  affossatori dello stato sociale o protagonisti della sua difesa e del suo rilancio in forme partecipate.

Per questo nella complicata partita delle prossime elezioni lombarde dobbiamo spenderci in un percorso pubblico per costruire la coalizione delle forze politiche e sociali che si sono opposte a Formigoni,uno schieramento che proprio grazie all'offensiva programmatica   nostra e al dibattito pubblico aperto ai movimenti e alle organizzazioni di massa sindacali ,alle  associazioni,al volontariato, susciti partecipazione e speranza di vincere un centro-destra,magari diviso,ma ancora potente e pericoloso,sia perchè sostenuto da interessi economici diffusi(sanità e scuole private,grandi opere terzo settore legato alla compagnia delle Opere ),sia perchè radicato nella società nelle sfere profonde  dell'appartenenza a un'esperienza religiosa (Cl ).
Il compito non è facile ,nè scontato,perchè molte sono le spinte per una coalizione escludente a sinistra e aperta  all'UDC e quindi incapace di determinare un vero cambiamento, ma piuttosto mirante a una operazione simile a quella fatta a livello nazionale con il governo Monti.  In questo contesto le primarie e il recinto, parzialmente libero da vincoli in cui si svolgono, segno della debolezza e incertezza delle forze del centro-sinistra sono uno spazio in cui far valere le ragioni nostre e raccogliere consensi significativi anche dal punto di vista del desiderio di partecipazione e di presa di parola. Non a caso ora si vogliono stoppare. Per questo la candidatura di Andrea Di Stefano alle primarie, accompagnata da firme di figure rilevanti della sinistra lombarda, la sua competenza e il percorso politico che da anni lo vede impegnato nella sinistra sociale e diffusa, nella critica dell'economia politica e nella costruzione della unità della sinistra permette di marcare un profilo programmatico netto,di stare nella contesa con la forza del progetto e di un punto di vista di una sinistra alternativa e di lotta ,che pone il problema del cambio del paradigma per il governo della Lombardia. Il Prc coglie il valore aggiunto di questa candidatura,la sostiene e da mandato alla  Segreteria di renderla possibile anche attraverso la raccolta delle firme necessarie. Solo il percorrere con forza questo sforzo unitario, nella chiarezza dei contenuti, e il renderne note le ragioni ci fornirà indispensabili argomenti  e relazioni politiche e sociali più  articolate per costruire, successivamente, una risposta non minoritaria e marginale all’eventuale chiusura moderata, non auspicabile, della coalizione
I successivi passaggi della costruzione della nostra proposta programmatica e delle scelte in relazione ad accordi politici e programmatici vedranno il naturale coinvolgimento dei territori e la convocazione del CPR.
   
Approvato con 39 voti a favore, 8 contrari e 6 astenuti

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