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Messico ha vinto la speranza. Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente del Messico di Francisco Hernández Arteaga

LA SINISTRA HA VINTO IN MESSICO. SULLE SPALLE DEL NUOVO PRESIDENTE LA SPERANZA E LE ASPETTATIVE DI UN INTERO POPOLO

| Scritto da Redazione
Messico ha vinto la speranza. Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente del Messico di Francisco Hernández Arteaga Messico ha vinto la speranza. Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente del Messico di Francisco Hernández Arteaga Messico ha vinto la speranza. Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente del Messico di Francisco Hernández Arteaga Messico ha vinto la speranza. Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente del Messico di Francisco Hernández Arteaga

LA SINISTRA HA VINTO IN MESSICO. SULLE SPALLE DEL NUOVO PRESIDENTE LA SPERANZA E LE ASPETTATIVE DI UN INTERO POPOLO

In Messico ha vinto la speranza. Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente del Messico di Francisco Hernández Arteaga

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 "Il primo dicembre scorso si è verificato un evento senza precedenti in Messico: la Sinistra, dopo circa dodici anni, ha preso per prima volta il potere presidenziale con Andrés Manuel López Obrador. Dopo una giornata elettorale senza precedenti avvenuta il primo luglio scorso, in cui oltre il 60% degli elettori ha esercitato il diritto di voto, il signor López Obrador ha vinto travolgendo i suoi avversari dei partiti politici storicamente consolidati, diventando così il presidente eletto più votato nella storia del Messico. In questo primo di dicembre l'atmosfera che si respira tra i messicani è piena di speranza e di ottimismo. Questa mattina il presidente eletto è arrivato al Palazzo Legislativo di San Lazaro per prestare giuramento su quello che sarà il suo mandato per i prossimi 6 anni.

Nel suo percorso le persone si sono mostrate molto entusiaste ed alcuni hanno dato sfogo all’euforia esprimendo la soddisfazione con urla di gioia. C’era anche chi lanciava fiori sulla macchina del Presidente. Andrés Manuel López Obrador è apparso agli occhi della gente come una rockstar, una celebrità e l'idolo del momento in un Paese che chiedeva cambiamenti radicali e profondi.

Tutto il protocollo di successione al potere si è svolto come concordato, senza gli incidenti che erano avvenuti negli anni precedenti. Il presidente uscente , Enrique Peña Nieto, è calmo, soddisfatto e sollevato nonostante la mancanza di 43 studenti, la svalutazione del peso messicano del 60% e una delle amministrazioni presidenziali più violenti degli ultimi anni . Qualche istante dopo, Lopez Obrador prende la fascia presidenziale e in un Palazzo Legislativo pieno di deputati, senatori, ministri e rappresentanti di diversi Paesi stranieri, ha giurato ufficialmente divenendo il nuovo Presidente degli Stati Uniti Messicani.

Subito dopo ha inviato un messaggio indirizzato non solo ai presenti, ma anche al popolo che ascoltava attentamente davanti alla tv. Nel suo discorso, Andrés Manuel ha parlato apertamente di quello che i messicani vogliono sentire: speranza e determinazione per superare la crisi che da più di 20 anni attanaglia il Paese. Il nuovo Presidente ha lanciato un messaggio che ha fatto breccia nella memoria collettiva, perché è del tutto vero che la gente è stanca della classe politica, della corruzione, della violenza e della disuguaglianza sociale.

Ma cosa ha questo evento di speciale e trascendente? Per alcuni è semplicemente la transizione del potere che avviene ogni 6 anni, un Presidente come molti altri e con niente di buono da offrire. I più pessimisti e l'estrema destra lo classificano come il prossimo Hugo Chavez del Messico, ma queste valutazioni politiche non stanno inficiando minimamente sullo stato d'animo, sulla gioia, sull’ ottimismo e sulle grandi aspettative. Cerchiamo di spiegare meglio: la vittoria del nuovo Presidente è certamente la conseguenza dei grandi errori dei partiti politici di opposizione e frutto del risentimento storico di un popolo stanco e disilluso.

Curiosamente, l'ex Presidente Enrique Peña Nieto, rappresentò un colpo di fortuna per i partiti politici di destra che credevano che il loro potere avesse i giorni contati. Nelle elezioni del 2012, tra i motivi principali per i quali i messicani espressero fiducia per Peña Nieto c’erano l’aspetto indubbiamente belloccio dell’ex Presidente, ma anche il suo matrimonio con una delle attrici più famose del Paese, Angelica Rivera. Sì, anche se sembra difficile da credere, 6 anni fa le persone scelsero il loro Presidente per una combinazione di carisma e sex appeal. Questo, non solo appare incredibile, ma rappresenta un fatto storico, perché per la prima volta i media nazionali (Televisa e TV Azteca) hanno avuto un’enorme influenza nel determinare il successo di un Capo di Stato. Ma non è stato sufficiente vincere le elezioni per avere un popolo felice e soddisfatto; Enrique Peña Nieto, nonostante fosse apparso bello e carismatico, si rivelò totalmente inadeguato.

L'ignoranza e la goffaggine, combinati con una serie di sfortunati eventi, le importanti riforme Costituzionali (considerate da molti come tardive), la violenza, la crisi e la disuguaglianza sociale, hanno creato nella gente grande fastidio e risentimento che ovviamente hanno avuto ripercussioni durante il corso del suo mandato e hanno determinato, in seguito, il crollo dei partiti politici di destra, quindi il trionfo di Andrés Manuel López Obrador. Per questo motivo il nuovo Presidente non solo ha nelle sue mani la più grande responsabilità nel Paese, ma la speranza, i sogni e le aspettative di tutte le persone che hanno votato per lui.

Nel suo discorso del primo dicembre, le proposte più importanti sono state le seguenti: -Supporto prioritario per i gruppi indigeni che rappresentano lo strato più povero ed emarginato del Messico. -Libertà di espressione per le emittenti televisive e per i giornali: il Messico è considerato uno dei paesi più pericolosi dell’America Latina per i giornalisti. Solo negli ultimi sei anni ci sono stati 1.986 attacchi e 41 omicidi di giornalisti. -Riduzione dello stipendio presidenziale e l'abolizione dei vitalizi agli ex presidenti: in Messico il presidente guadagna circa 288.000 pesos messicani al mese (12.521 euro), mentre un cittadino medio guadagna circa 2.686 pesos, equivalenti a 116 euro al mese . -Sradicare la corruzione nel governo: fondamentalmente una delle principali ragioni della crisi economica del paese. -Amnistia: il Presidente intende perdonare legalmente politici che hanno commesso atti di corruzione in passato e, al contrario delle altre proposte, quest'ultima genera molta confusione e insoddisfazione tra i messicani. Non è noto esattamente in quali casi verrà applicata questa legge.

L'obiettivo, sostiene il nuovo presidente, è quello di porre fine alla violenza in Messico e tenere alta l'attenzione su ciò che conta davvero. Queste sono solo alcune delle proposte di Andrés Manuel, proposte che generano ottimismo e fiducia nelle persone, ma anche confusione e polemica. Come ho già detto, l'estrema destra prevede una situazione peggiore di quella del Venezuela; gli ottimisti, invece, sono assolutamente certi che il trionfo del nuovo Presidente possa determinare la fine della crisi, della corruzione, della povertà e l'inizio di un'era di prosperità e sviluppo per il Messico. Andrés Manuel López Obrador, il nuovo presidente del Messico, porta sulle sue spalle la speranza e l'aspettativa di un popolo povero e disperato, ma allo stesso tempo ottimista. Solo il tempo e i fatti ci daranno le risposte, ma per ora, il Messico gioisce".

Francisco Hernández Arteaga Pachuca de Soto, 3 dicembre 2018

(Rilettura in  italiano di  Stefano Molini )

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La redazione di welfare ringrazia l'amico Francisco Hernández Arteaga

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GANÓ LA IZQUIERDA EN MÉXICO, LA ESPERANZA Y EXPECTATIVA CAEN EN LOS HOMBROS DEL NUEVO PRESIDENTE

El pasado primero de diciembre ocurre un hecho sin precedentes en México, la izquierda política toma por primera vez el poder presidencial con Andrés Manuel López Obrador, después de alrededor de doce años buscando vencer en las elecciones. Tras una jornada electoral sin precedentes, que ocurrió el pasado primero de julio, donde más del 60 % de la población electoral ejerció su derecho al voto, el señor López Obrador venció de manera contundente a sus adversarios de partidos políticos consolidados históricamente, convirtiéndolo en el presidente electo más votado de la historia mexicana, y que el pasado sábado empezó oficialmente a ejercer su cargo.

En este primero de diciembre, el ambiente entre los mexicanos se siente de esperanza y optimismo, el país está verdaderamente de fiesta. Esta mañana el presidente electo llega al palacio legislativo de San Lázaro para rendir protesta del que será su cargo por los próximos 6 años. En su trayecto, la gente se acerca emocionada, algunos eufóricos expresan su alegría con gritos y cumplidos, algunos otros incluso arrojan flores al automóvil que lo transporta. Andrés Manuel López Obrador es todo un rockstar; una celebridad; el ídolo del momento en un país que pedía a gritos un cambio.

Todo el protocolo de sucesión del poder se lleva a cabo de la forma en que está estipulado, sin ningún incidente o inconformidades como en años anteriores. El aún presidente, Enrique Peña Nieto, se observa tranquilo, satisfecho y aliviado a pesar de 43 estudiantes desaparecidos, la devaluación del peso, el 13 % de aprobación popular y uno de los sexenios más violentos que deja entre los mexicanos. Momentos más tarde, López Obrador toma la banda presidencial, y en un Palacio Legislativo lleno de diputados, senadores, ministros de la suprema corte de justicia y mandatarios y representantes de diversos países del mundo, rinde protesta; oficialmente se convierte en el nuevo presidente de los Estados Unidos Mexicanos.

Instantes más tarde, emite un mensaje dirigido no sólo a los presentes, sino a su pueblo, que lo escucha atentamente tras los televisores. En este discurso, Andrés Manuel menciona lo que los mexicanos queremos escuchar: un poco de esperanza y determinación para vencer la crisis que se vive desde hace más de 20 años. El nuevo presidente brinda un mensaje que toca fibras sensibles en la memoria colectiva, porque es bien cierto, la gente ya está cansada de la clase política, la corrupción, violencia y la desigualdad social.

Pero, ¿Qué es lo que hace especial y trascendente a este evento? Para algunos, es simplemente la transición de poder que ocurre cada 6 años; un presidente como muchos otros y sin nada bueno qué ofrecer. Los más pesimistas y la derecha extrema lo catalogan como el próximo Hugo Chávez de México, pero los ánimos en el país son mayormente de alegría, aceptación, optimismo y expectativa.

Expliquemos un poco:

El triunfo del nuevo presidente es la consecuencia de errores remarcables por parte de los partidos políticos oponentes y del resentimiento histórico de un pueblo cansado y desilusionado de su gobierno.

Curiosamente, el ya anterior presidente, Enrique Peña Nieto, fue un golpe de suerte para los partidos políticos de derecha que tenían sus días contados en el poder. En las elecciones pasadas del 2012, dentro de las principales razones por las que los mexicanos votaron por Peña Nieto, destacan el ser guapo y su matrimonio con una de las actrices más famosas del país; Angelica Rivera. Sí, aunque parezca difícil de creer, hace 6 años la gente escogió a su presidente por una combinación de carisma y sex appeal.

Este hecho, además de increíble, resulta histórico, ya que, por primera vez los medios de comunicación nacionales (TELEVISA Y TV AZTECA) influyen de forma determinante para el triunfo de un presidente. Pero no sólo bastaba ganar unas elecciones para tener a un pueblo contento y satisfecho; Enrique Peña Nieto resultó tener de incompetente lo que tenía de guapo y carismático. Su ignorancia y torpeza, en combinación con una serie de eventos desafortunados, importantes reformas a la constitución (para muchos reformas tardías), la evidente corrupción, violencia, crisis y desigualdad social, crearon en la gente inconformidad, fastidio y resentimiento inmediatos que se vieron reflejados a lo largo de todo su mandato, después de ello, el derrumbe de los partidos políticos de derecha, y posteriormente, el triunfo de Andrés Manuel López Obrador.

Por esta razón, Andrés Manuel, el nuevo presidente, no sólo tiene en sus manos la responsabilidad más grande del país, sino la esperanza, ilusiones y expectativas de todo un pueblo que votó por él. En su discurso del pasado primero de diciembre, las propuestas más importantes fueron las siguientes:

  • El apoyo prioritario a grupos indígenas; Tristemente los mexicanos más pobres y marginados.
  • Libertad de expresión para televisoras y periodistas: México es considerado uno de los países más peligrosos en América Latina para ejercer el periodismo. Tan solo en el sexenio pasado se registraron 1,986 agresiones y 41 asesinatos a periodistas.
  • Reducción del salario presidencial y la abolición de las pensiones vitalicias a expresidentes: En México el presidente de la república gana alrededor de 288 mil pesos mensuales (12,521 euros), mientras que un ciudadano común gana aproximadamente 2,686 pesos, equivalentes a 116 euros al mes.
  • Erradicar la corrupción en el gobierno: Básicamente una de las principales razones de la crisis económica en el país.
  • Ley de amnistía: En contraste con sus demás propuestas, propone perdonar legalmente a políticos que hayan cometido actos de corrupción en el pasado. Dicha propuesta genera mucha confusión e inconformidad entre los mexicanos. No se sabe exactamente en qué casos se aplicará esta ley. El objetivo de ésta, argumenta el nuevo presidente, es terminar con la violencia en México y enfocarse en lo que verdaderamente importa.

Éstas son sólo algunas de las propuestas mencionadas por Andrés Manuel; propuestas que generan optimismo y confianza en el pueblo, al mismo tiempo que especulación, polémica y confusión.

Como ya lo he mencionado, la derecha extrema pronostica una situación incluso peor que la de Venezuela; los optimistas creen que el triunfo del nuevo presidente avecina el fin de la crisis, la corrupción, la pobreza y el inicio de una época de prosperidad y desarrollo para el país.

Andrés Manuel López Obrador, el nuevo presidente de México, carga en sus hombros la esperanza y expectativa de un pueblo pobre y desesperado, pero a la vez optimista. Sólo el tiempo y los hechos nos darán las respuestas, pero por ahora, México está de fiesta.

 Francisco Hernández Arteaga

Pachuca de Soto a 03 de diciembre de 2018

 

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