Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 09.11

Migranti ed accoglienza: scontro corpo a corpo. Il Sig.Benelli attacca frontalmente il Sig. Cervi

Il Sig. Cervi (Cremona) aveva evidenziato in una lettera la necessità di fornire ai migranti accolti una prospettiva di vita e di lavoro. Il Sig. Benelli (Drizzona) invita il sig. Cervi ad accoglierli a casa sua negando l’obbligo della società italiana all’ospitalità. Lo scontro-quindi- su questi temi continua all’arma bianca. Leggete le due lettere.

| Scritto da Redazione
Migranti ed accoglienza: scontro corpo a corpo. Il Sig.Benelli attacca frontalmente il Sig. Cervi

Gabriele Cervi (dirigente di Comunità): Caro direttore, ho letto la lettera del signor E. M. che passando davanti alla Casa dell’accoglienza  a contato undici immigrati giovani superfisicati, otto dei quali con il telefonino in mano, appollaiati vicino al portone a fare niente.. Donne zero, bambini zero ecc.. Prosegue parlando dei nostri poveri e dei nostri pensionati che ahimè non possiedono un cellulare e alla fine si arroga il diritto di dare a queste persone (che scappano dalla guerra) dei vigliacchi in quanto questi superfisicati lasciano le proprie famiglie in balia della guerra.. Al signor Manes vorrei ricordare che chi scappa dalla guerra è perché ha subìto violenza e scappa per non essere ammazzato.. Questi sono coloro i quali giustamente chiedono asilo politico.. Poi ci sono immigrati invece che vengono in Europa nella speranza di trovare un lavoro e una dignità che nel proprio paese non è possibile avere. Sappiamo tutti che molti, pur di andare via dal proprio paese, sono disposti a pagare migliaia di euro.… Il problema non è il telefonino che serve a loro per comunicare con i propri familiari e che possiedono già prima di sbarcare ….Il problema invece è che loro credono di trovare nel nostro Paese un lavoro per poter aiutare la propria famiglia.. Il problema invece è che il lavoro per molti resterà nel proprio immaginario in quanto in Italia (anche per colpa della crisi che stiamo attraversando) non si trova lavoro per gli stessi italiani.. Questo fenomeno (immigrazione) che sembra purtroppo non avere fine sta creando del legittimo malcontento da parte della popolazione, che io nella veste di operatore sociale, indipendente, condivido appieno…E’anche per questo motivo che recentemente ho fatto sempre come libero cittadino ( conoscendo i fatti, non per sentito dire come lei o per apparizioni transitorie, ma vivendoli in prima persona) ricorso alla Comunità Europea per i diritti dell’uomo denunciando la lentezza burocratica delle nostre istituzioni nel rilasciare permessi sia di soggiorno sia di asilo politico… Il problema innanzitutto io lo vedo prettamente umanitario, e qui come Paese siamo veramente da lodare… Ilpunto però è che oltre alla mera accoglienza, l’Italia ma anche la stessa Europea, non hanno strategie atte sia a tutelare i diritti degli immigrati che i nostri diritti…Così facendo si è creato solo un business che crea ricchezza a taluni soggetti preposti alla accoglienza e che nel contempo lascia senza futuro questi soggetti già deboli e destinati alla fine ad essere rimpatriati dopo anni di mero parcheggio, senza aver avuto nessuna opportunità… Mi permetta alla fine signor Manes che aver definito vigliacchi questi soggetti deboli a loro volta diventati tali perché vittime di un paese non democratico.. sia stato da parte sua una uscita non felice.. Pensi se questi migranti leggendo la sua lettera decidessero di venire a fare una visita di cortesia a casa sua per chiederle perché pur non sapendo le loro singole storie, si è permesso di dire che sono dei vigliacchi.. Forse in questo caso sarebbe stato meglio averli visti con un po’di pancetta…. Non crede…. !!

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Dante Benelli (Drizzona): Egregio direttore, il suo giornale  (…..) pubblicava uno scritto integrale del sig. Gabriele Cervi il cui lavoro è dirigere una indefinita comunità. Questo direttore risponde in modo piccato a delle valutazioni espresse dal sig. M. che elencava certe particolarità relative agli immigrati oppure asilanti di qualsiasi genere e natura. Devo dire che anch’io frequento spesso la città di Cremona passo di proposito davanti alla Casa dell’accoglienza e vedo quello che ha descritto il M.ma moltiplicato per dieci. Vedo tutti giovanotti sfaccendati e ridanciani armati di tablet e telefonini digitali con auricolari che comunicano con chissà chi nella lingua di provenienza. Poi in sella alle bici scorrazzano per la città e li trovi ovunque soprattutto davanti a qualsiasi supermercato a chiedere denaro a oltranza. Altri costantemente davanti al calciobalilla a disputare interminabili partite rendendo quella sede uno scomposto brulicare di persone che ingannano il tempo alla loro maniera. Far lavorare questa gente? Impossibile! Questi hanno abbandonato le loro nazioni rincorrendo il benessere della vecchia Europa e ricordiamoci che tutte le supposte democrazie africane, nonostante le inesauribili ricchezze di materie prime, il reddito nazionale non viene distribuito ma ammassato e nascosto da questi pseudo presidenti, nei paradisi fiscali di tutto il mondo. Nella stragrande maggioranza dei casi questa gente non conosce un mestiere perché sono abituati a far lavorare le donne, li ho notati spazzare il viale ma nemmeno hanno estro e non gradiscono alcuna direzione o imposizione. Per una catena interminabile di responsabilità si assiepano in questa tribolata e inerme Italia fatta di gente interessata e aperta a tutte le corruttele che importa questa gente per propositi futuri e far ingrassare proprio queste comunità di accoglienza che negli ultimi anni hanno decuplicato i loro tornaconti. Poi riguardo la provocazione lanciata da Cervi sulla visita di cortesia da parte di questa gente, dico che sarebbe bene la facessero al suo domicilio in modo che li ospitasse in casa sua, col suo personale denaro e non con quello di questa taglieggiata comunità di cittadini contribuenti. Questa sarebbe vera carità!

 

 

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