Martedì, 16 aprile 2024 - ore 19.30

Nasce a Roma il Comitato per il No sui referendum sulle riforme costituzionali.

Nasce il “Comitato per il no” al referendum sulle riforme costituzionali. Lo ha annunciato il Coordinamento democrazia costituzionale nel corso di una conferenza stampa in cui ha presentato anche i ricorsi contro l’Italicum e i due quesiti referendari già depositati in Cassazione per chiedere l’abrogazione di alcune norme chiave della nuova legge elettorale.

| Scritto da Redazione
Nasce a Roma  il Comitato per il No sui referendum sulle riforme costituzionali. Nasce a Roma  il Comitato per il No sui referendum sulle riforme costituzionali.

Sel tra le prime forze politiche che hanno aderito. Questo comitato- dichiara Nicola Fratoianni coordinatore nazionale di SEL -  mette insieme forze fra loro diverse; noi contribuiremo a questa esperienza comune affiche’ gli italiani boccino con il loro impegno e il loro voto quella riforma e quella legge elettorale. Perché serve l’impegno di tutti e di tutte per impedire lo stravolgimento della Costituzione e della democrazia italiana

Sel: primo passo contro Italicum e cambio della Carta

Sulla riforma costituzionale «abbiamo deciso di giocare di anticipo e costituire il comitato per il no». Cosi Domenico Gallo, consigliere della Corte di Cassazione, ha annunciato nel corso della conferenza stampa alla Camera la costituzione, a nome del Coordinamento democrazia costituzionale, di un comitato per il no alla futura legge Boschi. «Naturalmente la speranza è che il Parlamento riveda le sue posizioni – spiega una nota del comitato – Se ciò non dovesse avvenire sarà giocoforza affrontare il referendum previsto dall’articolo 138 della Costituzione, che permetterà ai cittadini italiani di potersi finalmente esprimere e di bocciare la manomissione della Costituzione, come è avvenuto nel 2006 quando è stata cancellata la riforma voluta da Berlusconi».

Ad entrare nel merito è stato, nel corso della conferenza stampa, il costituzionalista Alessandro Pace per cui «il vizio che caratterizza tutta la riforma» è la mancanza di contropoteri, sia per le funzioni assegnate al nuovo Senato sia – a parere del costituzionalista – per il numero dei componenti di molto inferiore a quello della Camera che, infine, per la loro natura di consiglieri regionali e di sindaci che creerebbe dei senatori “part-time”.

«La fiducia data solo dalla Camera – ha poi aggiunto Pace – sposta l’asse istituzionale sul governo, che diventa il dominus dell’agenda parlamentare». «Il comitato del no – ha chiarito Alfiero Grandi, segretario dell’Associazione per il rinnovamento della sinistra – chiederà a tutti l’adesione, anche ai parlamentari, singoli e per gruppi. Quindi è ovvio che se raggiungeremo quel 20% di parlamentari necessario per chiedere il referendum saranno loro a farlo». Questo per evitare, è stato spiegato nel corso del conferenza, che a farlo sia la stessa maggioranza di governo. «La sfida – ha concluso Gallo – è quella di evitare un referendum plebiscitario alla De Gaulle». Alla conferenza hanno assistito – tra gli altri – il deputato della minoranza Pd Alfredo D’Attorre, l’ex Pd Stefano Fassina, il deputato M5s Danilo Toninelli ed molti deputati di Sel.

Fonte: Lapo Pasquetti ( Sel Cremona) 

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