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“Necessario il riconoscimento dello stato di calamità per il settore agricolo”

| Scritto da Redazione
“Necessario il riconoscimento dello stato di calamità per il settore agricolo”

Confagricoltura Lombardia chiede al Ministero delle Politiche Agricole e a Regione Lombardia, per quanto di rispettiva competenza, il riconoscimento dello stato di calamità per il settore agricolo, esteso all’intero territorio regionale.
In conseguenza dell’andamento meteorologico verificatosi nel corso degli scorsi mesi, la campagna di raccolta di alcune delle principali produzioni agricole della nostra Regione sta infatti evidenziando notevoli difficoltà, in riferimento alla tempistica delle operazioni, alla quantità e alla qualità delle produzioni.

In particolare, si rileva quanto segue:

- Ortofrutta: vengono segnalate forti perdite produttive per tutte le produzioni in pieno campo.

In particolar modo, per il pomodoro, si rileva che la campagna di raccolta ha riguardato, al momento attuale, circa il 50 % delle superfici investite, evidenziando così un netto ritardo rispetto alle precedenti campagne produttive nel corso delle quali, in questo periodo del mese di settembre, la raccolta era stata già effettuata sul 75 % circa delle superfici interessate.

Le prime rilevazioni delle produzioni indicano una riduzione rispetto alla precedenti campagne produttive dell’ordine del 30 – 35 %, circostanza che – aldilà del danno economico immediato – potrebbe causare l’applicazione alle aziende produttrici delle penali previste nei contratti di fornitura all’industria in caso di ridotta consegna del prodotto.

Eventuali precipitazioni nelle prossime settimane potrebbero causare un ulteriore incremento di tali perdite produttive.

-              Mais: per quanto riguarda il trinciato, si rileva un ritardo nella raccolta di circa 30 giorni rispetto alla norma, con una produzione segnalata in calo in misura del 25 – 40 %.

Il ritardo nella maturazione si rileva inevitabilmente anche nelle coltivazioni da granella, la cui permanenza prolungata in campo aumenta il rischio di una loro esposizione alle piogge autunnali, con le conseguenti perdite produttive ed un incremento delle probabilità dello sviluppo di aflatossine, che limiterebbe – come già avvenuto lo scorso anno – il successivo utilizzo nell’ambito della filiera zootecnica.

-              Riso: anche per il riso, si segnala un accentuato ritardo della maturazione, con conseguente rallentamento delle operazioni di raccolta e maggior rischio di esposizione alle possibili piogge caratteristiche del periodo con gli effetti negativi che ne potrebbero derivare per la produzione, in termini quantitativi e qualitativi.

Tali danni vanno ad aggiungersi a quelli già riscontrati su altre colture nei mesi precedenti, in particolare riguardo i cereali autunno vernini per i quali la perdita di produzione rilevata risulta del 35-50 % circa.

2013-09-16

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