Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 03.43

Nitrati, l’ISPRA ‘scagiona’ gli allevamenti dall’inquinamento

Coldiretti: «Via libera alla revisione delle zone vulnerabili»

| Scritto da Redazione
Nitrati, l’ISPRA ‘scagiona’ gli allevamenti dall’inquinamento

Lo studio completato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) scagiona definitivamente l’allevamento e accerta finalmente la responsabilità nell’inquinamento delle acque sotterranee di settori diversi e concorrenti, dai fanghi di depurazione agli scarichi civili. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare i risultati dello studio dell’Ispra presentati anche al ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sull’applicazione del nuovo modello di analisi isotopico nelle Regioni del Bacino del Po, della Pianura Veneta e del Friuli Venezia Giulia.

Fermo restando la necessità di confermare gli obiettivi e gli strumenti di applicazione della direttiva europea in materia di tutela delle acque dall’inquinamento, dallo studio - sottolinea la Coldiretti - emerge una rappresentazione diversa da quella storica che assegna alla zootecnia l’unica responsabilità. Si sottolinea, a questo riguardo, come il contributo dell’allevamento non sia superiore mai a un terzo del totale complessivo dell’inquinamento accertato attraverso un piano di monitoraggio diffuso nelle regioni ad alta vocazione.

«Rispetto alle scelte strategiche di valorizzazione del settore che la nuova riforma della politica agricola comune richiede si tratta, allora, di affrettare l’istruttoria diretta alla revisione del perimetro delle zone vulnerabili a tutela delle migliori produzioni dell’autentico made in Italy», ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. «Ciascun settore dovrà farsi carico della propria responsabilità, ma sarebbe irresponsabile continuare a chiedere soltanto alla zootecnia di addossarsi oneri e vincoli che dipendono da attività diverse».

«L’operazione verità voluta dalla Coldiretti per salvare i salumi e i formaggi made in Italy viene finalmente confortata da risultati scientifici che abbiamo per anni richiesto», ha continuato Moncalvo. Occorre dare atto della compattezza del Governo che attraverso i Ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente ha posto le condizioni per rimuovere i vincoli ingiusti che hanno fino ad ora colpito la zootecnia italiana.

«È stato compiuto un ulteriore, importate, passo verso la ridefinizione delle zone vulnerabili, essenziale per garantire un futuro alle nostre imprese zootecniche e alle eccellenze agroalimentari che da queste nascono», sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona. «Per l’agricoltura cremonese questa è una partita vitale, nella quale la nostra organizzazione non ha mai gettato la spugna, proseguendo da sola nella sua azione, e arrivando alla firma del “piano salvastalle” con i ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente, e con la Regione Lombardia. È essenziale che si proceda con rapidità su questa strada».

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