Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 14.19

Nuova legge regionale di governance territoriale, si è riunito il GAL Oglio Po

«Le decisioni rispetto ai futuri assetti sono state declinate ma devono essere distinte da contrapposizioni di natura politica e personale»

| Scritto da Redazione
Nuova legge regionale di governance territoriale, si è riunito il GAL Oglio Po

Il Consiglio di Amministrazione del GAL Oglio Po Terre d’Acqua si è riunito ieri sera per esaminare i contenuti della nuova programmazione regionale e ha colto il significato di forte innovazione unito alle modifiche sostanziali apportate dalla Regione Lombardia in termini di governance e di modalità legate alle candidature dei territori. Nella relazione del Presidente, l’auspicio che si faccia tesoro dell’esperienza di tre piani di sviluppo condotti a termine con significative performance, a partire dal 2002.

Le impegnative consultazioni, le proposte e le idee raccolte in una vasta azione di consultazione territoriale dei soggetti economici e istituzionali rappresentano una ricchezza per la futura programmazione e un contributo gratuito e senza ipoteche poiché é evidente che altra è la sede decisionale, ma il territorio con le sue valenze non viene meno alla sua capacità propositiva.

La riduzione significativa del ruolo dei Comuni e degli Enti Locali nei nuovi assetti decisionali, pur evidente nelle nuove norme, non può distogliere l’obiettivo dalla necessaria e insostituibile candidatura del territorio per le nuove misure. Le decisioni rispetto ai futuri assetti sono state declinate ma devono essere distinte da contrapposizioni di natura politica e personale. Devono, invece, guardare al lavoro intenso, metodico e capillare, sviluppato anche in preparazione della nuova programmazione che non rappresenta un’inutile perdita di tempo ma soltanto un doveroso e generoso contributo di lavoro e di identità di un territorio che ha saputo declinare in passato e saprà individuare in futuro, in termini di coesione, i propri obbiettivi.

Appare, peraltro, del tutto inopportuno per gli organi del GAL entrare in una polemica con le Istituzioni e, in particolare, con la Regione, che, parafrasando l’ammonimento dantesco di Virgilio a Caronte, «Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare».

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