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OK ACCELERAZIONE DI RENZI SULLE RIFORME. MA | A. De Porti

| Scritto da Redazione
OK ACCELERAZIONE DI RENZI SULLE RIFORME. MA | A. De Porti

IL GUAIO E’ CHE UNA DELLE PRINCIPALI E’ SBAGLIATA:  QUELLA  DELL’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE ANZICHE’ DELLE REGIONI. ED ALLORA GLI SPRECHI RIMARANNO TALI E QUALI !
Devo anzitutto ammettere che Matteo Renzi, anche se ero piuttosto scettico sulla sua esuberanza dialettica e comportamentale che mi richiamava, in un certo senso, il sistema mass-mediale di Berlusconi,  ha dato qualche prova di efficientismo politico. Egli, a mio avviso, ha accelerato in diverse cose, come la riforma della legge elettorale (non importa quale purché all’indomani  del voto si sappia chi deve governare per cinque anni, come ha detto ieri sera a “Che tempo che fa” di Fazio), come il “basta al bicameralismo perfetto”, alla riduzione dei costi della politica e dei suoi adepti, ma ancora non si è accorto che tutte queste riforme saranno prive di effetto in quanto, le cause vere  dello sfacelo finanziario, morale, istituzionale e quant’altro dell’Italia è imputabile alle Regioni, non solo a quelle ordinarie, ma anche, sia pur per altri meccanismi gestionali a mio avviso del tutto ingiusti rispetto a quelle ordinarie, ma anche e soprattutto  alle Regioni che costituiscono una sanguisuga-salasso a danno delle finanze dello Stato.

Al contrario, devono restare le Province che, essendo le istituzioni più vicine al cittadino, possono essere meglio controllate ed avvicinate dai cittadini stessi nel caso di bisogno, meglio se accompagnate da un accorpamento dei piccoli comuni.

Poiché in entrambi i casi, sia per regioni che per province, sui deve porre mano alla costituzione, tanto vale che si  operi subito nel senso di cui sopra.

Se così non si farà, il debito continuerà a crescere, l’illegalità e gli sprechi saranno gli stessi di prima ed anche il buon Matteo Renzi dovrà portare i libri in…Tribunale, costituito dai cittadini che, in quest’ultima spiaggia, me compreso, hanno cercato di dargli fiducia. Del resto, altra strada non c’era..

ARNALDO DE PORTI,

Feltre (BL)

2013-12-23

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