Dichiarazione di Cecilia Carmassi, responsabile Lavoro e Politiche sociali del Pd
La sperimentazione della cosiddetta "busta arancione" e del simulatore di pensioni non può essere ridotta a questioni tecniche, dal momento che rivela un problema politico non più rinviabile: i giovani/adulti, persone ormai 40enni che passano da contratti subordinati diversi o partite Iva, hanno bisogno di uno Stato che riconosca in un unico conto pensionistico, senza oneri aggiuntivi, la frammentazione di contributi che hanno versato a fondi diversi. E anche di un sistema contributivo che poggi su una misura universalistica in grado di garantire che ad una certa età, dopo oltre 40 anni di lavori diversi, avranno una pensione che non li condanni alla povertà.
Oggi qualsiasi calcolo su pensioni future per chi non è dipendente pubblico o privato a tempo indeterminato rischia non solo di spaventare ma addirittura di invitare alla disobbedienza fiscale. Una società regge se regge il patto tra le generazioni: c'è una generazione che, proprio nel cuore della sua fase più vitale, vive nell'incertezza per il suo futuro e questa situazione non si risolve nascondendo le informazioni. Per questo, invito il ministro Giovannini ad avviare una riflessione più ampia sul tema pensionistico.
Roma, 2 luglio 2013
PARTITO DEMOCRATICO
Ufficio Stampa
