Sabato, 20 aprile 2024 - ore 14.04

People Mover: l’ombra del dubbio

| Scritto da Redazione
People Mover: l’ombra del dubbio

“L’ombra del dubbio” è un magistrale Hitchcock del 1943 nel quale una trepida nipote innamorata dello zio ne scopre lentamente l’attività di serial killer specializzato in ricche vedove. La stessa ombra si deve essere insinuata nell’altrettanto trepido ing. Carlini, scivolato dai paradisi della laurea in chimica all’inferno delle progettazioni infrastrutturali bolognesi, mentre approvava “in linea tecnica” il progetto esecutivo, ovvero cantierabile, del People Mover, targato Marconi Express, alias CCC, alias ATC, alias TPER. Approvazione, peraltro, corredata da un congruo numero di “PRESCRIZIONI” (maiuscolo dell’autore) e che conclude con queste precise parole: “A conclusione dell’istruttoria svolta, si approva in linea tecnica il progetto esecutivo presentato, nel rispetto delle prescrizioni precedentemente esposte”. Sinistramente simile al nulla osta ministeriale dell’11-02-2004 che diede inizio alla tragicommedia del Civis.

Esaminiamo le due più pregnanti, sorvolando sul burocratese e sulla zoppicante grammatica: “Come già richiesto nel documento di approvazione del Progetto Definitivo, SI PRESCRIVE di verificare nuovamente, in relazione ai richiami della normativa e sulla base degli sviluppi tecnologici futuri, sia per i veicoli previsti allo start up sia per ogni veicolo aggiuntivo che verrà posto in esercizio o che verrà adottato “in sostituzione” di quelli di start up, la possibilità di adottare motorizzazioni ribassate “sotto cassa” e la comunicazione con soffietti tra le tre cabine risultanti, o comunque di potere ottenere una configurazione del rotabile tale da garantire la comunicabilità delle casse e una ottimizzazione dell’utilizzo degli spazi interni (con diversa modalità della disposizione dei posti a sedere e riduzioni di quelli non utilizzabili dai pax, in quanto esclusivamente tecnici), ottenendo, a parità di dimensioni, una maggiore capacità di trasporto.” e poi “ Come già richiesto nel documento di approvazione del Progetto Definitivo, SI PRESCRIVE di verificare nuovamente la possibilità una eventuale diversa configurazione del rotabile stesso che, a parità di lunghezza e di sagoma rispetto al rotabile attualmente previsto, garantisca comunque una capacità di trasporto superiore ai: non inferiore a 70/50 pax perconvoglio in configurazione C2 previsti attualmente”

Ovvero: guardate che lo scatolotto che avete proposto è un capolavoro di ingegneria trasportistica tale che su 16,9 metri di lunghezza ne riserva ai passeggeri, più borse a mano e trolley vari, meno di 7, e che i trasportati reali saranno molto meno dei 50 millantati, cercate un’altra soluzione. Ma va là, direbbe l’ineffabile avv. Ghedini, non è proprio il secondo argomento opposto dagli oppositori? (il primo resta la scarsa “sobrietà” di un investimento pubblico di 110 milioni, inizialmente spacciato per privato, su un doppione del SFM, il quale, al contrario, subisce continuamente tagli). Cosa succederebbe se la “nuova verifica” non portasse alcun risultato, o ad un nuovo aumento del costo? Che direbbe la spagnola Acciona, seconda classificata nel bando ma prima per la parte tecnica e battuta solo dal prezzo (per forza, aveva, ingenuamente, proposto un vero mezzo di trasporto, non una burletta…)? Il rispetto delle PRESCRIZIONI è vincolante o sono amichevoli ammonimenti? Caro Merola, cara Finzi, non vi pare il caso di sedervi ad un tavolo ed accordarvi per mandare a monte tutto con il minor danno possibile per entrambi?

 

Paolo Serra www.tizianagentili.it

 

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