Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 03.48

Presto Cremona e la pianura padana sempre più fuori legge |B.Fiori

| Scritto da Redazione
Presto Cremona e la pianura padana sempre più fuori legge |B.Fiori

Il Circolo “AmbienteScienze” è da tempo schierato con i movimenti che chiedono con determinazione alle istituzioni di intervenire perché si combatta con serietà ed efficacia il problema dell’inquinamento dell’aria nella pianura padana, anche prendendo in considerazione la riorganizzazione della mobilità delle persone e delle merci, la revisione dei processi produttivi legati a emissioni inquinanti, quindi anche climalteranti, tutte le scelte possibili che favoriscano insediamenti produttivi a basso impatto ambientale, la green economy.
Nei giorni scorsi era stata data notizia dell’appello (sottoscritto anche da “AmbienteScienze”) presentato alla Commissione europea e al Parlamento europea da un importante Ufficio europeo, l’EEB, European Environmental Bureau (http://enrd.ec.europa.eu/networks-and-networking/eu-organisations/eu-organisations/it/eeb_it.cfm) in vista della riunione dei 27 Ministri dell’Ambiente dell’Ue a Dublino il  prossimo 22 aprile dove si inizierà a discutere, per arrivare ad una decisione entro settembre, la proposta del Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik di rivedere finalmente in senso più restrittivo i limiti di tolleranza delle sostanze inquinanti dell’aria. Egli, in preparazione di questo importante appuntamento, ha richiesto all’OMS (Organizzazione mondiale ella sanità) delle ricerche i cui risultati, pubblicati il 31 gennaio scorso, sono stati così commentati da Zsuzsanna Jakab, direttrice regionale dell'OMS per l'Europa: «Ancora qualche anno fa, mancavano prove irrefutabili, …. Diversi anni di ricerche coordinate dall'OMS hanno fornito le prime stime quantitative del numero di malattie legate al particolato fine ed hanno al presente stabilito dei collegamenti tra gli inquinanti atmosferici e lo stato di salute.». Infatti, le ricerche hanno evidenziato che l’esposizione al particolato fine, il pericolosissimo PM2,5, può provocare, oltre l'arteriosclerosi, disturbi alla nascita e malattie respiratorie tra i bambini.
Una nuova Direttiva viene quindi data per certa e dovrebbe fare propri, forse fin dal prossimo anno, i limiti raccomandati dall’OMS, ovvero per il PM10, 20 µg/m3 giornalieri e per il PM2,5, 15 µ/m3.
Sull’arcinota grave situazione delle polveri sottili a Cremona, nessuna novità. Ad esempio, presa a campione la centralina Arpa di via Fatebenefratelli, i dati dall’inizio dell’anno al 13 marzo sono i seguenti: per il PM10 33 giorni di superamento (rispetto ai 35 di legge) e 75 µg/m3 di media giornaliera (rispetto ai 40 di legge), mentre per il PM2,5 la media giornaliera è arrivata a 51 µg/m3 (rispetto ai 25 µg/m3 “consigliati”).
Stante questo quadro, c’è da chiedersi come faranno le istituzioni locali padane, anche per l’ignavia finora dimostrata, a rispettare i nuovi limiti e quanto costerà ai cittadini il loro mancato rispetto, prima di tutto in termine di salute e poi in euro. Per la salute si ricorda che la Pianura padana e il Benelux sono le due aree dell’Europa più inquinate e gli ultimi studi parlano di centinaia di morti all’anno dovuti allo smog. Per quanto riguarda i costi, la Relazione alla Commissione europea di AEA Technology UK "CAFE CBA Baseline analisi 2000-2020" affermava che per l’anno 2000 i soli costi sanitari erano stati di oltre 300 miliardi di €.
Per il Circolo “AmbienteScienze”, Benito Fiori

Nota Bene.
"Chiedendo scusa per il refuso, la penultima frase «Per la salute si ricorda che la Pianura padana e il Benelux sono le due aree dell’Europa più inquinate e gli ultimi studi parlano di centinaia di morti all’anno dovuti allo smog.» nella realtà è la seguente: «Per la salute si ricorda che la Pianura padana e il Benelux sono le due aree dell’Europa più inquinate e gli ultimi studi parlano di centinaia DI MIGLIAIA di morti all’anno dovuti allo smog.» 
B.F.

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