Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 20.46

Privatizzazione scuola. Ecco un altro tassello | Lapo Pasquetti

| Scritto da Redazione
Privatizzazione scuola. Ecco un altro tassello | Lapo Pasquetti

UN ALTRO TASSELLO NEL PUZZLE DELLA PRIVATIZZAZIONE DELLA SCUOLA
A corredo del progetto di legge 953 sull'ordinamento scolastico il MIUR del Ministro Profumo aggiunge un'altra tessera per completare il puzzle.
All'attacco diretto all'autonomia scolastica previsto dal progetto di legge 953, meglio detto ex Aprea, sdoganato dal PD, si aggiunge la riduzione, quasi la sparizione del Fondo d'Istituto (FIS), i soldi che garantiscono agli istituti scolastici pubblici una parvenza di autonomia per finanziare le attività aggiuntive, per organizzare i dipartimenti e i progetti che qualificano i singoli istituti.
Ma ciò che è ancor più odioso e inaccettabile è il ricatto posto ai docenti: la riduzione dei fondi del FIS consentirà di scongelare gli scatti di anzianità.
Cioè, in parole semplici, i docenti rinunciano a strumenti necessari per la qualificazione e la  valorizzazione della scuola in cambio di aumenti retributivi dovuti, ma congelati.
In sostanza un generale impoverimento dell'offerta culturale della scuola di Stato in attesa del colpo di grazia finale all'autonomia scolastica previsto dal progetto di legge 953, con cui saranno definitivamente consacrati solo gli istituti che riusciranno ad attirare investimenti privati, con buona pace di un principio costituzionale sinora mai messo in discussione di una scuola di Stato unitaria e capace di garantire pari condizioni di partenza per tutti gli studenti.
Quasi tutti gli istituti scolastici italiani vantano crediti consistenti dallo Stato, ma i revisori dei conti del Ministero lasciano intendere a dirigenti scolastici  e responsabili amministrativi di Istituto che su quelle voci attive di bilancio non dovranno più fare affidamento.
E così le scuole sono costrette a richiedere ogni anno alle famiglie contributi "volontari" anche consistenti per garantire l'ordinaria amministrazione (pulizia delle scuole, supplenze, assicurazione degli alunni, libretti per le assenze, carta per fotocopie ecc.).
Per ridurre i costi delle supplenze il Ministro profumo aveva quindi pensato all'aumento a 24 ore dell'orario di lavoro degli insegnanti a parità di retribuzione. dimenticandosi tra l'altro dell'esercito disperato dei precari.
Avendo abbandonato tale insano proposito, il Ministro Profumo si trincea dietro lo stranota ricetta: la necessità dei tagli all'istruzione per salvare i conti pubblici, ipotecando così il futuro delle nuove generazioni.
La scuola privata, per fortuna, non soffre.

Lapo Pasquetti
Sinistra Ecologia Libertà Cremona.

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