Gentile direttore, le invio questa lettera per spiegare il punto di vista del M5S in merito al referendum che si terrà in Grecia domenica prossima.
Il popolo greco scegliendo di mandare al Governo una forza politica nuova e considerata “antisistema”, ha di fatto osato sfidare la Troika (Commissione europea, Bce e Fmi).
Intorno alla Grecia e alle cause che l'avrebbero portata in questa situazione, il potere dominante ha costruito una narrazione fondata su un moralismo ipocrita , che fin dal 2010 scarica sul popolo greco le colpe di un passato che è frutto sì della corruzione e del clientelismo praticato dai suoi governi, ma anche e soprattutto della totale connivenza delle stesse istituzioni europee con questi governi.
Le istituzioni europee sapevano benissimo che i Governi greci stavano violando i parametri imposti dai trattati comunitari, come dimostrano i loro stessi rapporti, ben prima dello scoppio della crisi.
Quei Governi, di centrodestra e di centrosinistra, avevano chiesto aiuto per truccare i loro conti a Goldman Sachs, la banca d’affari per cui hanno lavorato sia Draghi che Monti.
Ma prima che scoppiasse la crisi andava bene così. Le grandi banche , tedesche e francesi in particolare, acquistavano il debito greco finanziando la corruzione e il clientelismo e non uno sviluppo sostenibile, perché grazie all’euro sapevano di non rischiare nulla.
I Governi greci non avrebbero potuto svalutare una moneta non loro, come avviene in tutti gli altri Stati del mondo, e in ogni caso , per evitare l’insolvenza della Grecia e la possibile rottura dell’euro , sarebbero stati gli altri membri dell’Eurozona a pagare.
E così è stato. Nel corso degli ultimi cinque anni, tutti i crediti delle banche tedesche e francesi sono stati acquistati dai Governi tedeschi e francesi, ma anche dall’Italia, che pure non aveva sue banche da salvare.
A pagare le insolvenze delle banche sono stati i cittadini, mentre nulla è andato ai cittadini greci, che invece sono stati massacrati da un folle e fallimentare “programma di salvataggio” che addirittura Olivier Blanchard, celebre economista tra i vertici dello stesso Fondo monetario internazionale, ha definito “ austericidio”.
Lo scorso gennaio, le elezioni democratiche hanno portato al Governo una forza politica che, come il M5s, è stata definita “antisistema” e “antieuropea” dai signori che hanno provocato la catastrofe che ho provato a descrivere.
Ma se avete letto fin qui, credo sia chiaro che le forze che sono contro i popoli e che quindi sono le vere forze antisistema e antieuropee sono loro.
Questa forza politica ha provato a cambiare la filosofia della Troika, portando avanti nelle sue trattative l’idea che la Grecia non ave sse più bisogno di ulteriori prestiti offerti a condizioni insostenibili , ma di un piano per una ripresa sostenibile .
Perché il piano della Troika servirebbe soltanto a fornire nuovi prestiti per pagare interessi sui debiti , prestiti che produrrebbeo unicamente altri debiti.
A Roma chiamano “cravattari ” gli usurai.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi , che si è dimostrato completamente allineato alle cancellerie europee e alle istituzioni tecnocratiche , deve averlo imparato presto, infatti al premier greco Alexis Tsipras, in visita ufficiale in Italia, ha regalato una cravatta.
Quando è stato chiaro che un cambiamento della filosofia usuraia della Troika era impossibile, Tsipras ha fatto una cosa impensabile per le istituzioni tecnocratiche: ha deciso di dare la parola direttamente ai cittadini, indicendo un referendum con il quale saranno loro a scegliere se accettare l'ennesimo piano di tagli e tasse oppure rifiutarlo.
L’esito della consultazione è quanto mai incerto perché le istituzioni tecnocratiche e gran parte del sistema dell’informazione , che considerano la democrazia come un qualcosa di eversivo , hanno fatto di tutto per influenzare l’esito del voto, con il metodo del terrorismo mediatico.
Il M5S ha deciso di schierarsi dalla parte del popolo greco, contro la tecnocrazia europea e la finanza speculativa privata che la guida , e, soprattutto, contro tutte le menzogne che vengono raccontate sulle cause di questa crisi che ricade interamente sui cittadini, e che ha massacrato e sta massacrando non solo il popolo greco, ma anche gli altri popoli europei.
Il recupero della sovranità che sosteniamo non è una chiusura all’Europa ma è il suo contrario : è il recupero della democrazia, una parola che forse non a caso viene dal greco, perché sappiamo che senza la democrazia questa crisi non potrà che perpetuarsi e aggravarsi sempre di più, pregiudicando il nostro futuro e quello dei nostri figli e nipoti.
Quale che sia l’esito del referendum, per il ripristino della democrazia in Europa sarà comunque una vittoria. Perché dimostrerà , contro tutti quelli che ci hanno detto e continuano a dirci che ad un’austerità senza speranze non ci sono alternative, che è possibile che i popoli possano tornare a essere padroni del proprio destino.
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Deputato Danilo Toninelli, Portavoce cittadino alla Camera dei Deputati, MoVimento 5 Stelle