Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 11.04

Referendum sulle trivellazioni Che errore l’invito alla astensione del PD di Gian Carlo Storti

Ora prima del merito della questione ( se votare SI o NO) vi un problema di democrazia. Per un partito che nasce dalla esperienza del centrosinistra indicare di non partecipare al voto è, a mio avviso, una scelta sbagliata perché ‘depotenzia’ uno strumento di partecipazione fondamentale che la Costituzione affida al ‘popolo sovrano’.

| Scritto da Redazione
Referendum sulle trivellazioni Che errore l’invito alla astensione del PD di Gian Carlo Storti

Ecco la dichiarazione della Serracchiani e Guerini che considero sbagliata: “Questo referendum è inutile. Non riguarda le energie rinnovabili, non blocca le trivelle (che in Italia sono già bloccate entro le 12 miglia, normativa più dura di tutta Europa), non tocca il nostro patrimonio culturale e ambientale .Ci sono alcune piattaforme che estraggono gas. Ci sono già. Vi lavorano migliaia di italiani. Finché c’è gas, ovviamente è giusto estrarre gas. Sarebbe autolesionista bloccarle dopo avere costruito gli impianti. Licenziare migliaia di italiani e rinunciare a un po’ di energia disponibile, made in Italy”.

Insomma in altre parole è lo stesso invito che fece Craxi in un lontano referendun e che allora lo politicizzò al massimo tanto che gli italiani non andarono al mare ma ai seggi.

Il tale contesto ha ragione Emiliano, Presidente della Regione Puglia, che dichiara: Chiedo agli italiani di andare a votare perché è la prima volta che nove regioni italiane- ai sensi della Costituzione - chiedono un referendum.

Renzi gioca la carta che giocò la CEI sulla legge 40. Infatti essendo il referendum abrogativo valido se ottiene il 50% più uno degli aventi diritto se non raggiunge il quorum il tutto decade.

Ecco io ritengo che questa indicazione di voto sia profondamente sbagliata in quanto da sponda ai fautori della ‘democrazia senza partecipazione’.

Un altro tema è invece il merito. Se votare SI ( ovvero per l’abrogazione della norma di quella legge ‘liberalizza’ lo sfruttamento dei pozzi petroliferi e/o gas) o NO ovvero mantenere i contenuti del cosidetto ‘Sblocca Italia’.

Ma su questo c’è tempo  fino al 17 aprile per decidere. Io ad esempio non ho ancora deciso.

Incredibile è che il PD punti al fallimento del referendum. Non mi pare questa modalità consona alla sua storia e così facendo si sta delineando un futuro politico ‘senza partecipazione’ dove chi decide è in sostanza il governo che con grande facilità chiede in voto di fiducia in parlamento e con un partito che dovrebbe essere di centrosinistra che svuota il significato democratico del referendum abrogativo.

#noastensionetrivelle 

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