Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 18.12

Rilancio delle Colonie Padane. Le proposte di Lega Ambiente.

| Scritto da Redazione
Rilancio delle Colonie Padane. Le proposte di Lega Ambiente.

Signor direttore, con riferimento alla notizia di un nuovo progetto di recupero che riguarda le ex Colonie Padane, riteniamo che tenere vivo questo importante tema sia certamente meritevole e debba richiamare tutta l’attenzione necessaria da parte di enti e cittadinanza.

Positivo è poi che stimati professionisti locali si siano fatti carico della questione. Nondimeno non possiamo

non rimarcare che il tema è all’attenzione da molti lustri senza che si compiano decisivi passi avanti. Anzi, rammentiamo che in zona sono state impiegate per altri scopi risorse che dovevano essere li destinate e che l’edificio e il parco, sono da anni ‘cannibalizzati’ (per citare liberamente il pensiero di Salvatore Settis sulla mercificazione dello spazio sociale) da una discoteca.
Legambiente aveva già evidenziato (……) una serie di proposte sul futuro di questo rilevante sito. In sintesi la proposta si articolava sull’idea che le ex Colonie possano costituire una cerniera, un punto di snodo e connessione tra la zona urbana del Parco del Po (quella del lungo Po e delle canottieri dal mandracchio al

pennello) e della zona riforestata (quindi molto più naturalistica vista anche la presenza della lanca del Bosconello, cioè dell'unico esempio di braccio fluviale relitto nel comune di Cremona) che va dal pennello al comune di Gerre de Caprioli compreso.

Le ex Colonie, scrivemmo, potrebbero diventare una struttura di supporto (anche a fini ricreativi e didattici) ad attività legate al fiume e alle aree boschive. Va da se che il destino delle Colonie è e deve essere legato a filo doppio a quello del fiume Po e delle aree golenali e che qualsiasi progetto di recupero non può  prescindere dalla situazione attualmente esistente con l’ampio patrimonio di verde a disposizione della città e del territorio. Qualcosa di importante è davvero cambiata nell’intorno delle ex Colonie e sarebbe ora che gli amministratori ne prendessero atto.

Questo significa che occorre rilanciare il parco sovracomunale di interesse sovracomunale (Plis) del Po e del Morbasco approvato dal 2003 dalla Regione che ricordiamolo, finanziò il progetto delle grandi foreste di pianura grazie al fatto che il Comune aveva ottenuto per tempo le aree demaniali su cui prima si praticava

la pioppicoltura. Queste realizzazioni che ammontano a qualche milione di euro sono state quasi del tutto sostenute da finanziamenti e co-finanziamenti regionali e Carialo. Se oggi possiamo guardare al possibile, doveroso e sacrosanto recupero delle ex Colonie con una diversa strategia è proprio grazie al completamento dell’area naturalistica posta a sud-est che si combina con il Lungo Po ‘u r ba n o’ d e ll e società canottieri.

È pertanto con tutto il rispetto del caso che ci permettiamo di avanzare alcune considerazioni rivolte sia al sindaco ed ai progettisti. Al sindaco chiediamo di mettere nella dovuta scala di importanza e cioè in cima a qualsiasi considerazione successiva il piano-programma del Plis regionale già in essere che ha consentito le realizzazioni qui ricordate e che può continuare a guidare la mano degli interventi pubblici e privati.

Ai futuri progettisti (meglio se incaricati ad hoc) chiediamo di interagire con esso e trovare soluzioni tecnico-architettoniche che tengano in debito conto le periodiche esondazioni del Po, la centralità dell’area, il valore dell’edificio. Insomma il progetto deve essere guidato dalla mano pubblica che deve dettare le linee programmatiche e reperire le necessarie risorse tirando rispettosamente la giacca a Regione, Fondazione Cariplo e Unione Europea.

Pierluigi Rizzi

(direttore di Legambiente Onlus Cremona)

2014-03-15

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