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Rivolta delle Idee preoccupata dalle affermazioni dell’ing. Milo Carera.

| Scritto da Redazione
Rivolta delle Idee preoccupata dalle affermazioni dell’ing. Milo Carera.

Rivolta delle Idee preoccupata dalle affermazioni dell’ing. Milo Carera.
Il gruppo di Rivolta Delle Idee non può che dirsi sconcertato, nonché preoccupato per le parole usate lunedì sera durante il Consiglio Comunale dall’ing. Milo Carera. Il capogruppo di Rivoltiamo ci ha accusato di ostacolare il lavoro del Consiglio e della Giunta presentando un numero elevato di mozioni ed interpellanze, secondo lui faziose e pretestuose. Come se non fosse abbastanza, il sig. Carera ha poi avvertito che, nel caso si continuasse in questo senso, verranno presi in considerazione (non meglio specificati) “provvedimenti”. Attendendo di sapere cosa mai avranno in mente per limitare ulteriormente il nostro ruolo, noi di Rivolta Delle Idee vogliamo rassicurare tutti i nostri elettori ed il resto dei rivoltani, che, nonostante le discutibili opinioni espresse dalla maggioranza ieri sera, continueremo a seguire il metodo di lavoro intrapreso finora, perché Rivolta si merita una minoranza attenta e vigile, ma soprattutto propositiva. Ciò che Rivoltiamo ritiene un intralcio, consiste, in verità, in un lavoro costante da parte del Consigliere Melini e di tutto il gruppo per presentare ad ogni Consiglio delle proposte assolutamente concrete e fattibili. Se i signori attualmente seduti ai banchi della maggioranza avessero svolto in modo altrettanto serio il proprio ruolo di consiglieri di minoranza durante la passata amministrazione, forse le vicende dell’Ariston e del centro commerciale sarebbero andate in modo parzialmente diverso.
Un esempio concreto: dal 2009 l’amministrazione comunale di Rivolta d’Adda si è dimenticata di far pagare la maggiorazione del 5% sul contributo di costruzione dovuto alla sottrazione di terreno fertile. Noi ce ne siamo accorti e nel Consiglio Comunale di lunedì 25 luglio abbiamo presentato un’interpellanza a riguardo, grazie alla quale le casse comunali saranno più ricche. Cosa stavano facendo i consiglieri di minoranza quando la passata amministrazione non faceva pagare questo 5%? Avevano forse paura di risultare troppo fastidiosi? Al Consiglio Comunale spetta proprio un ruolo di controllo e ci sembra che Rivolta Delle Idee lo stia svolgendo al massimo delle proprie capacità. Invece di ringraziarci per l’attenzione e la serietà con cui stiamo svolgendo il nostro ruolo, il capogruppo Carera ha pensato bene di ammonirci e minacciare provvedimenti per limitare la nostra azione in Consiglio.
A quanto pare, nonostante l’insediamento della “nuova” amministrazione, ancora non c’è stato questo gran “rivoltamento” del modo di far politica. Questo però si era già capito quando la maggioranza, durante lo scorso consiglio, aveva deciso di ignorare l’inadeguatezza del regolamento che impediva a Rivolta Delle Idee - e quindi a più del 10% dei rivoltani - di venire rappresentata nelle commissioni e negli enti collaterali. Una certa disattenzione si era palesata anche precedentemente, quando, durante il primo Consiglio Comunale, Rivolta Delle Idee aveva fatto notare al Sindaco che il progetto dell’Ariston poteva essere ostacolato a causa di un aumento volumetrico di 400 metri cubi nel progetto, mentre il dott. Calvi metteva rapidamente da parte l’argomento dicendo che tutto era risultato in ordine. Le verifiche successive hanno invece dimostrato che noi avevamo ragione e che, se il Sindaco e la maggioranza avessero preso con più serietà le nostre parole ed il nostro ruolo (per non parlare delle duemila firme raccolte l’anno scorso), si sarebbe potuto fare ancora qualcosa per salvare l’Ariston.
Ancora una volta, lunedì sera, i consiglieri di Rivoltiamo hanno dimostrato la propria estraneità alla parola “cambiamento”, quando hanno votato in blocco contro la nostra mozione che proponeva la modifica del P.G.T. per ripristinare, come ambito agricolo strategico, la parte di trasformazione commerciale esclusa dall'accordo di programma già sottoscritto. Poteva essere un atto di svolta, eppure non è stato accolto. Certamente il mandato è ancora lungo, ma, se il buongiorno si vede dal mattino, iniziamo davvero a preoccuparci: per ora abbiamo visto solo vecchia politica e parole offensive.
26 luglio 2011,
Rivolta Delle Idee

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