Scongiurati i licenziamenti, ora si attende il via libera dell'assemblea dei lavoratori
Dopo settimane di muro contro muro tra proprietà e sindacati e di pressing da parte della politica, nella notte tra giovedì e venerdì la vicenda del San Raffaele ha trovato uno sbocco positivo. Ora si attende ancora la ratifica da parte dell'assemblea dei lavoratori, ma il fatto che tutte le sigle sindacali, confederali e di base, abbiano sottoscritto un documento che contiene i sacrifici chiesti al personale medico, infermieristico e amministrativo e, come contropartita, l'impegno a preservare tutti i lavoratori, compresi i 64 già raggiunti dalla lettera di licenziamento, è di fatto la svolta attesa da tempo, almeno da quando, a fine gennaio, la maggioranza dei dipendenti dell'ospedale bocciò l'accordo siglato dai sindacati. La nuova proprietà, il gruppo Rotelli, subentrata dopo il crack lasciato dalla gestione di Don Verzè, diede allora il via al piano annunciato: 244 lavoratori sarebbero stati licenziati entro pochi mesi. Partite le prime lettere, nelle diverse manifestazioni di protesta dei dipendenti, alcune anche plateali, si sono visti anche momenti di tensione. In Regione, intanto, dopo le prime iniziative del Pd e della lista Ambrosoli, c'era stata una mozione comune votata all'unanimità e un impegno diretto dell'assessore al lavoro. Alla fine, quindi, è arrivata la svolta, con soddisfazione anche del Pd, come si evince dalle parole del capogruppo in commissione Sanità Carlo Borghetti: "siamo molto soddisfatti dell'accordo - ha detto a poche ore dalla firma l'esponente pd - soprattutto perché ci sono quei punti che sono per noi essenziali e che avevamo indicato nella nostra mozione, confluita nel documento unitario approvato all'unanimità dal Consiglio regionale il 23 aprile scorso. Il blocco dei licenziamenti - ha aggiunto - fino a tutto il 2014, il reintegro dei 64 lavoratori già licenziati e il monitoraggio continuo degli effetti del rilancio aziendale da ambo le parti sono i presupposti per la salvaguardia dei lavoratori anche e soprattutto ai fini della qualità del servizio fornito dall'ospedale nell'interesse dei pazienti e del servizio sanitario regionale".
fonte PD Lombardia
