Martedì, 03 dicembre 2024 - ore 18.22

Scenari Ambiente: l'inazione ci porta alla catastrofe

| Scritto da Redazione
Scenari Ambiente: l'inazione ci porta alla catastrofe

Le previsioni contenute nel rapporto dell'Ocse parlano di un aumento dell'80% della domanda di energia globale entro il 2050 e di un conseguente aumento del 50% dei gas serra. L'inquinamento diverrebbe così la prima causa di morte

Non agire oggi per difendere l'ambiente e frenare l'inquinamento potrebbe portare a conseguenze catastrofiche nel giro di un trentennio. L'allarme arriva dall'Ocse, che ha presentato l'ultimo rapporto “Previsioni ambientali al 2050: le conseguenze dell'inazione”. Secondo l'Organizzazione, infatti, “c'è urgente bisogno di pensare in modo nuovo”, perché senza le opportune contromisure per la tutela dell'ambiente, danni irreversibili potrebbero mettere a rischio due secoli di progressi nella qualità della vita.

l rapporto prevede una crescita della domanda globale di energia dell'80% rispetto ad oggi, con la maggior parte della crescita concentrata nelle economie emergenti (per il Nord America la stima è +15%, per i paesi europei dell'Ocse +28%, per il Giappone +2,5% e per il Messico +112%), soprattutto basata sulle fonti fossili. Questo potrebbe portare ad un aumento del 50% dei gas serra a livello globale, con relativo inquinamento.

Inquinamento che potrebbe diventare così la prima causa di morte nel mondo entro il 2050, prima dell'acqua sporca e della mancanza di igiene. Il numero di decessi prematuri a causa dell'esposizione ai particolati inquinanti che provocano danni respiratori potrebbero raddoppiare nel mondo rispetto agli attuali 3,6 milioni l'anno, in particolare in Cina e India. A causa dell'invecchiamento della popolazione e la concentrazione in città, i paesi dell'Ocse sono quelli candidati ad avere il tasso maggiore di morti premature per via del livello di ozono terrestre nel 2050, secondi solo all'India.

Di pari passo, continua il calo del patrimonio natura, della biodiversità, con un'ulteriore perdita del 10%, specie in Asia, Europa e Africa del Sud. Circa un terzo della biodiversità in fiumi e laghi nel mondo è già scomparsa e ulteriori perdite sono previste per il 2050.

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