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Scuola.No alla chiamata diretta di Formigoni|PD Lombardia

| Scritto da Redazione
Scuola.No alla chiamata diretta di Formigoni|PD Lombardia

PIZZUL (PD): “no a scorciatoie sulla chiamata diretta con una legge rischiosa e pasticciata”
Il Gruppo regionale del Pd ha votato contro l’articolo 8 del pdl 146 “Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione” di Regione Lombardia, passato oggi, mercoledì 4 aprile 2012, in Consiglio regionale. Nonostante sia stato mitigato in alcuni passaggi – accordo chiaro con il Ministero dell’Istruzione, durata breve, controlli ogni sei mesi –, il passaggio del cosiddetto ‘Crescilombardia’ sulla chiamata diretta degli insegnanti non piace proprio al Partito democratico.

“E’ una forzatura poco rispettosa dell’ordinamento attuale – commenta Fabio Pizzul, consigliere regionale del Pd, poco dopo il voto –. Si sperimenti pure, ma non in questo modo. Cioè un modo che ha costretto il presidente Formigoni e il Ministro Profumo a precisazioni reciproche. E comunque, non è attraverso questo articolo che si può cambiare la scuola in Lombardia”.

Insomma, per il Pd una “dannosa fuga in avanti” che ha spinto il Gruppo a chiedere più volte di stralciare l’articolo dal progetto di legge. Per convincere la maggioranza a essere più prudente sul punto, Pizzul ha anche invitato, in Aula, durante il suo intervento, i colleghi di Pdl e Lega a pensare “al rischio che corre l’intero impianto della legge che, per questo motivo, potrebbe essere considerata incostituzionale”.

Ma lo stralcio non è arrivato. “Noi vorremmo giungere a nuove e più plausibili soluzioni a livello nazionale, ma con la collaborazioni tra Ministero e Regioni – spiega ancora Pizzul –. E’ giusto pensare a diverse modalità di reclutamento degli insegnanti, senza però passare attraverso norme pasticciate. Regione Lombardia, invece di collaborare a modificare concretamente e virtuosamente la normativa nazionale, pensa solo ad appuntarsi la medaglietta della prima della classe – è proprio il caso di dirlo – sulla giacca. In questo modo la Giunta Formigoni ci pone al di fuori di percorsi condivisi e veramente riformistici. Fortunatamente, grazie ai nostri solleciti, siamo riusciti a rendere l’articolo meno problematico e a delimitare, in modo molto preciso, i termini della sperimentazione oltre all’obbligatorietà dell’accordo con il Ministero”.

Milano, 4 aprile 2012

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