SE MONTI CE LA FARA', DOVREBBE LASCIARE SUL CAMPO OPERATVO SIA MORTI CHE TANTI FERITI.
Quando avevo 5-6 anni andavo spesso da mia nonna che aveva un bel giardino proprio al centro di Mestre, confinante con il Municipio ed il carcere di Via San Girolamo. Guardavo spesso quest'ultima struttura in quanto non capivo perché portassero lì dentro abbastanza spesso diversa gente e mia nonna, allora molto anziana, mi diceva che coloro che andavano lì dentro lo facevano per curarsi, così come si curano le piante, i fiori ecc,.ecc.
Certamente allora non metabolizzai a dovere il significato di "curarsi", ma lo misi in stretta relazione con i fiori e le piante, tant'è che chiesi a mia nonna di poter concimare il giardino sul quale c'erano almeno una cinquantina di "pansé" di tutti i colori. Subito feci questo ragionamento: "Più concime ci metto e più curo le piante, come coloro che portano lì dentro". Ed infatti concimai a tal punto le piante che, di lì a poco, di pansè non ne rimase in vita nemmeno una.
Questo transfert verso il passato, mi richiama la politica di Mario Monti. Egli infatti, sta prescrivendo una cura da cavallo all'economia italiana, la quale, potrebbe fare la stessa fine dei "pansé" di mia nonna.
Accostamento il mio non proprio pertinente, ma che trasferito pari pari in altri contesti della vita sociale, potrebbe assumere un significato molto preoccupante per gli effetti che la "cura Monti" denominata salva-Italia, potrebbe improvvisamente ripercuotersi negativamente, a macchia d'olio, sull'intero paese. I primi effetti già si vedono e non sono certo di secondaria importanza e si chiamano recessione, inflazione, non crescita, latente conflittualità sociale che ora si è trasferita dalle classi più umili alla media borghesia.
Una volta, negli anni 50-60, Raffaele Mattioli, che è stato il mio primo presidente della Banca Commerciale Italiana, diceva addirittura nella sue storiche relazioni di bilancio della COMIT che, se non si attiva la circolazione di un rapporto finanziario si finisce per sclerotizzare l'economia. Affermazione questa quanto mai significativa anche nella politica del nostro governo che, come sappiamo, sta impartendo una cura troppo drastica e forte per risanare i conti e far partire l'economia, cura che potrebbe distruggere gli stessi fattori della produzione correlati alla crescita che sono e restano ancora terra, capitale e lavoro. Va da se che se questo governo non riuscirà a contemperare fra loro questi tre fattori, l'Italia farà la fine del.giardinetto di mia nonna coltivato a panzé o, per essere più professionali, esso finirà per sclerotizzare gli stessi fattori della produzione, infierendo un colpo mortale anche alla stessa nostra umana sussistenza.
Con l'ineludibile conseguenza di lasciar sul campo un sacco di macerie. Ma quanti sono quelli che capiscono queste cose ? Forse il Trota di turno. ma anche tanti altri politici di grido, ma solo perché sanno urlare. passatemi il frizzo.
ARNALDO DE PORTI
