Nella sentenza Tamoil ad essere condannati in sede giudiziaria per disastro ambientale sono stati i vertici della raffineria, ma gravissimo è anche il giudizio politico che si deve trarre nei confronti delle istituzioni preposte: il Comune di Cremona e l’Agenzia regionale per l’ambiente.
Coloro che nei decenni si sono succeduti ai vertici della politica locale, hanno fallito miseramente il loro compito di servire i cittadini. Stesso discorso per gli organismi pubblici preposti a salvaguardia dell'ambiente e del territorio, come l'Arpa.
Infatti è lo stesso magistrato a definirli “impreparati” e “passivi” di fronte alle emissioni e alle perdite della raffineria che hanno gravemente inquinato la falda acquifera, riversando attraverso tubature corrose nelle aree sottostanti che si affacciano sul Po, metri cubi di idrocarburi pericolosi per la salute.
Una passività sospetta se si considera che il Comune non si è nemmeno costituito parte civile nel giudizio penale e solo grazie alla costituzione in sua vece da parte di un comune cittadino, Gino Ruggeri, sarà possibile ottenere già in questa fase il risarcimento del danno, la cui sola provvisionale è stata fissata in sede penale a un milione di euro.
I cittadini cremonesi meritano una classe politica onesta e capace, non di certo quella che sino ad ora li ha rappresentati in modo fallimentare.
Per questo chiediamo al sindaco Galimberti di promuovere l'azione civile contro la Tamoil, sostenendo l'iniziativa intrapresa da Gino Ruggeri.
Ufficio Stampa del Deputato Cittadino
Danilo Toninelli (M5S Cremona
