Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 08.23

Sforamento di benzene a Genova

| Scritto da Redazione
Sforamento di benzene a Genova

L'articolo del Secolo XIX sugli sfioramenti di benzene merita una riflessione.
La mia impressione e' di essere tornati indietro di una decina di anni, quando si usavano i pannicelli caldi delle targhe alterne per cercare, inutilmente, di ridurre l'inquinamento.
Provo a mettere alcuni paletti "scientifici" sulla questione.
1) sono almeno due anni che le concentrazioni medie di benzene sono in aumento, fenomeno evidenziato dall'Osservatorio Salute Ambiente del Comune di Genova.
2) se i limiti di benzene sono superati nella stagione estiva si può essere certi che d'inverno, a parità di fonti emissive ( il traffico ), le concentrazioni di benzene saranno più elevate. Questa variazione stagionale e' nota da tempo ed ampiamente spiegata.
3) oltre all'intensità del traffico, l'inquinamento dipende dalle caratteristiche delle strade monitorate. A parità di flussi veicolari, una strada a canyon sarà sempre più inquinata di una senza edifici su i due lati
4) l'introduzione delle marmitte catalitiche (euro 1), a partire dal 1992, ha certamente ridotto le emissioni di benzene. Verso il 2004-2006, in pratica, tutto il parco auto veicolare genovese era catalizzato. Questi anni sono stati caratterizzati dai più bassi livelli di inquinamento registrati negli ultimi 30 anni, come documentato dalla rete di monitoraggio della Provincia e dalle misure del Servizio di Chimica Ambientale dell'IST.
5) a Genova, negli ultimi dieci anni, e' aumentato esponenzialmente il numero di motocicli. I modelli più recenti usano benzina verde, con motori a 4 tempi ma, la maggior parte di loro, non e' dotata di marmitta catalittica.
6) si può presumere che negli ultimi tre- quattro anni di crisi economica, il ricambio del parco auto veicolare si sia rallentato e quindi ci siano meno auto nuove a bassissimo impatto ambientale (oggi siamo già ai veicoli con emissioni EURO 5) e probabilmente e' aumentato l'uso dei motocicli.
7) le marmitte catalitiche vecchie (quelle che sono state utilizzate per alcune decine di migliaia di chilometri) sono meno efficienti di quelle nuove.
8) i punti 5,6,7 possono benissimo spiegare l'aumento dell'inquinamento da benzene che certamente riguarda tutte le vie a canyon trafficate dell'intera città e rende inutili misure antitraffico su singole strade.
I maggiori indizi sulle cause dell'aumentato inquinamento da benzene riguardano i motocicli: hanno fattori di emissione maggiore di quelli di vetture catalizzate e sono aumentati di numero.

Conclusione
Vista la grave situazione economica, l'unica soluzione praticabile per ridurre l'inquinamento da benzene e di tutti gli altri inquinanti prodotti dal traffico (ossidi azoto, polveri sottili) e' quella di aiutare i genovesi a lasciare a casa auto e moto e spostarsi con mezzi pubblici.
Questo significa che l'offerta di trasporto pubblico non si deve tagliare.
I conti della spesa bisogna saperli fare bene.
Se si taglia il servizio di trasporto pubblico, aumentera' il ricorso al trasporto privato, in particolare quello con motocicli, questo comportera' un maggiore inquinamento; un maggiore inquinamento aumenta la frequenza di malattie respiratorie, di ricoveri ospedalieri e di morti precoci per ictus e infarti.
Pertanto il taglio ai trasporti pubblici aumentera' i costi dell'assistenza sanitaria.
Quanto sia l'ammontare dei costi sanitari dovuti all'inquinamento, e quindi evitabili, e' compito dell'Osservatorio Salute e Ambiente che nel precedente ciclo amministrativo ha mosso i primi passi.
Sarebbe utile ed opportuno che la Giunta Doria confermi questa esperienza e ne potenzi le funzioni, come strumento di conoscenza per le proprie scelte politiche.


Federico Valerio
Genova

1457 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria