In un mio libro, scritto oltre una decina di anni fa, presentato presso la Sala di Cultura De Luca di Belluno, alla presenza di molte autorità istituzionali, parlamentari, giornalisti, sindaci e tanta gente comune, televisione ed altro, ho scritto, in maniera non del tutto provocatoria, che l’uomo a breve sarebbe diventato pazzo senza accorgersene: esattamente come recitava il filosofo Steiner il quale (sue parole) diceva che l’uomo avrebbe sì sconfitto il cancro ma non avrebbe potuto esimersi dalla pazzia collettiva. Dissentendo, da parte mia, dalla possibile sconfitta del cancro che non sarà mai sconfitto in quanto detta patologia è correlata a stili di vita in continua evoluzione, mi par di poter dire che, se non siamo ancora arrivati alla pazzia collettiva, siamo purtroppo sulla “buona”strada… Allora, in sede di commento di alcuni stralci del predetto libro, un politico (ex presidente del consiglio comunale di Venezia ed ora assessore, insieme con il collega di Belluno di allora, C.Z) fece un sorrisino intriso di ironia non avulsa da verità, stante il fatto che io imputavo alla politica del predetto politico una certa responsabilità nello sviluppo di questa “pazzia” ecc.ecc.
Fatto questo preambolo, mi par di poter affermare che i fatti di sangue di questi giorni, stiano a significare che la legge della giungla forse sia più “adatta” a questo mondo rispetto alle nostre leggi, se è ben vero che, come sembra in effetti essere che, mentre stiamo tranquillamente passeggiando per la strada, uno improvvisamente può tirar fuori un coltello e ti ferisca a morte…
Adesso infatti il terrorismo è “autoctono”, mentre le istituzioni e la politica stessa sono dei carrozzoni fatte da soggetti che, seppur da una scrivania all’altra di fronte, esse sono in guerra fra loro. E quindi, da cosa nasce cosa…
Se ne è accorto anche il Papa Francesco della pazzia dicendo che i disgraziati siamo noi e non i…migranti.
ARNALDO DE PORTI (Feltre)