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Trasporti e libri? Ecco come negare il diritto allo studio

| Scritto da Redazione
Trasporti e libri? Ecco come negare il diritto allo studio

Federconsumatori lo scorso anno, nel comunicato stampa del 04/08/11, lanciava l’allarme sul costo dei libri e del materiale scolastico. Secondo i loro calcoli le spese per il materiale scolastico sarebbero aumentate del 2-3% arrivando per un ragazzo di prima liceo a 1.189,60 € (423,00 € per i libri + 305,60 per 4 dizionari + 461,00 per il corredo scolastico).
Ma queste non sono le sole spese che una famiglia deve sostenere per mantenere gli studi al proprio figlio. Infatti, da qualche anno nelle scuole pubbliche bisogna pagare, per far fronte ai tagli del Governo, i contributi di laboratorio (praticamente tasse di iscrizione di 150-300 €). Da Febbraio scorso inoltre la Regione Lombardia ha deciso di incrementare il costo dei biglietti di treni e mezzi pubblici locali del 23% questo ha significato che chi deve andare a scuola con i mezzi di trasporto spenderà di più (costo medio 300-400 euro).
Questi costi elevati, di fatto, iniziano ad impedire l’accesso all’istruzione, costi così elevati in un momento di crisi sono uno schiaffo al diritto allo studio poiché sempre più famiglie non riescono a sostenere questi costi e lo Stato non aiuta anzi per gli universitari ha tagliato le borse di studio del 90%.
Un sintomo d'insofferenza a questi costi lo si vede nelle scuole tranquillamente, lo si è visto quando a inizio anno scolastico davanti al Racchetti comparve lo striscione “Basta caro trasporti e caro libri”, lo si è visto con i volantinaggi davanti alle scuole molto apprezzati e lo si è visto con la partenza di una raccolta di firme da parte degli stessi studenti.
Stato ed enti locali, a parere nostro, non stanno affrontando per nulla il problema del diritto allo studio. Quando uno Stato e i suoi enti iniziano a chiedere tutti questi soldi per accedere all’istruzione, significa che il diritto allo studio è morto.

Il Comune di Crema ha cercato di affrontare il problema del costo dei libri scolastici con l’introduzione del contributo comunale. L’iniziativa certamente è positiva ma poco incisiva poiché sono 100-150 € a studente (legato per altro all’ISEE). Noi chiediamo che Comune e Provincia s'impegnino unitariamente sia sul settore libri che sul settore trasporti.
Per i libri una possibilità potrebbe essere il comodato in uso, come avviene altrove, il Comune e la Provincia acquistano i libri agli studenti e gli studenti a fine anno li restituiscono in buone condizioni in modo che vengano dati ai futuri studenti.
Per il trasporto i Comuni e la Provincia potrebbero contribuire con propri finanziamenti al costo dei biglietti creando, di fatto, un regime tariffario agevolato per gli studenti.
Sappiamo che tutto ciò implica dei costi, bassi o alti che siano, ma crediamo che uno sforzo da parte degli Enti Locali sia necessario per garantire un diritto fondamentale come quello all’istruzione in un momento di crisi oltre che ad aiutare le famiglie.
Crema 09/01/12
Comitato in difesa della Scuola Pubblica

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