Sabato, 20 aprile 2024 - ore 10.58

Uisp. Nelle carceri per la qualità della vita

| Scritto da Redazione
Uisp. Nelle  carceri per la qualità della vita

NELLE CARCERI, PER LA QUALITA' DELLA VITA DEI DETENUTI, PER IL RISPETTO DELLE REGOLE, PER LO SPIRITO DI GRUPPO. Intervista a G. Bellezza
Vivicittà è una corsa podistica, nel nome della solidarietà, e per una cultura dei diritti: protagonisti saranno anche coloro che vivono negli istituti penali e minorili in tutta Italia. Vivicittà "Porte aperte" quest'anno si correrà in 17 istituti. Il perché lo abbiamo chiesto a Giuliano Bellezza, responsabile nazionale Diritti sociali Uisp.
“Senza essere autoreferenziali, per spiegare il significato di Vivicittà nella carceri vorrei riprendere le testimonianze di due detenuti che a Genova hanno partecipato al convegno "Un ponte tra carcere e territorio”, momento conclusivo del progetto Ponte promosso dall’Uisp e da una rete di partner all'interno di 7 carceri liguri".

"In tale occasione un detenuto del carcere di La Spezia ha raccontato di non aver mai praticato sport nella sua vita perchè mentre gli altri giocavano, lui è finito in carcere. Ed è qui, dietro le sbarre, che ha scoperto il valore dello sport, che regole, disciplina e fatica sono elementi del divertimento. Da uomo rinchiuso ha compreso il valore del rispetto delle regole attraverso lo sportpertutti. Per Cristina, detenuta nella Casa circondariale Pontedecimo il linguaggio dello sport è servito a fare gruppo con altre detenute e a superare ostilità e sospetti nei confronti di diverse culture e nazionalità di appartenenza. Mentre per gli uomini il calcio e le donne sono argomenti unificanti, i rapporti tra detenute sono segnati da atteggiamenti di inimicizia, e scarsa fiducia. Giocando a pallavolo, Cristina ha scoperto lo spirito di gruppo: non più albanesi, italiane o zingare ma amiche che giocano insieme. Nel suo intervento il Commissario del carcere di Savona h a sottolineato come nella cultura del carcere lo sport schiacciato da altre priorità sia considerato superfluo. Le attività motorie promosse con il progetto Ponte hanno invece dimostrato la sua utilità per la qualità della vita dei detenuti: a testimoniarlo la notevole riduzione delle risse, dei casi di autolesionismo e dei fenomeni di depressione".

"Lo sportpertutti in questo contesto - prosegue Bellezza - risponde quindi in maniera efficacissima al bisogno di salute e benessere di tutta la popolazione carceraria: detenuti, politizia penitenziaria e operatori. Laddove il sovraffollamento è uno standard, con celle da 4 occupate da 9 persone, l’attività sportiva risponde ad un bisogno primario dell’uomo in carcere. Vivicittà è una grande leva per agire sulla qualità della vita dentro le mura in maniera stabile ma è anche l'occasione per creare ponti con l'esterno, per far parlare dei detenuti e della situazione degli istituti, dell'Uisp e del suo impegno per recuperare in quei luoghi elementi di civiltà. E' una manifestazione che ci rende orgogliosi, che motiva gli operatori, che fa la differenza tra Uisp e gli altri. Vivicittà è emblematico del nostro essere sportpertutti: è una corsa che acquisisce significato proprio perchè si svolge nelle carceri, a Beirut, nei campi profughi".
(S.S.A.)

fonte:UISP Cremona

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