Un gradito ritorno a Cremona: Shehryar Khan Afridi, ministro pakistano in città dal 20 al 23 agosto
Di ritorno a Cremona, dal 20 al 23 agosto, dopo tre anni, un noto membro del governo pakistano, in carica dal 2018, Shehryar Afridi, in viaggio in Europa in cerca di una mediazione che possa scongiurare il rischio di un conflitto in Asia, a causa della delicata situazione che si è creata in Kashmir.
Shehryar, 48 anni, originario del Khyber Pakhtunkhwa, è stato ministro dell'interno nel governo di Imran Khan e oggi Ministro alle Frontiere e Antidroga, attivo nella lotta alla corruzione, al terrorismo e al crimine organizzato che per troppi anni aveva visto collusi mafia e politica.
La zona di origine di Afridi, al confine tra Afghanistan e Pakistan è quella che ha visto il proliferare di gruppi fondamentalisti contrari a un cambiamento politico, i Talebani, con infiltrazione dell'Isis, e contrari al progresso, all'educazione, all'uguaglianza di genere.
E' la stessa che ha avuto più attacchi terroristici, come quello contro la scuola militare di Peshawar del 2016, in cui persero la vita 138 studenti ed insegnanti. Shehryar in poco tempo ha cambiato il modo di rapportarsi delle istituzioni pakistane con i cittadini: da Ministro dell'Interno ha iniziato un lavoro di controllo diretto degli uffici periferici, con visite a sorpresa, anche di notte, nelle stazioni di polizia e nelle carceri, per assicurarsi che venissero rispettati i diritti delle persone e dei minori in particolare, che la giustizia venisse assicurata senza abusi e senza detenzioni arbitrarie. Ha ascoltato la gente, zona per zona, comprese le donne che subivano abusi
Da quando è Ministro alle Frontiere e all'Antidroga, ha fatto arrestare diversi personaggi insospettabili, finora protetti da impunità per ragioni politiche, anche membri del Parlamento, come Rana Sana Ullah, ex Presidene del Punjab, nella cui auto di servizio erano celati 15 kili di eroina, o Fauzia Ayub Qureshi, membro dell'assemblea del Punjab, trovata in possesso di 130 kg di cannabis.
La droga, consumo e spaccio, è una vera piaga che purtroppo infesta anche l'Italia,e che spesso è legata a gruppi criminali di stanpo mafioso. Questa è la lotta che Shehryar ha intrapreso anche a rischio persinale, visto che vengon toccati forti interessi economici e politici. Nel 2018 è stato anche preso di mira dalla malavita organizzata e dai fondamentalisti, ed è sfuggito ad un attentato per puro miracolo.
Ma Sheryar è anche la persona speciale che abbiano conosciuto a Cremona, durante la mostra sul Pakistan del 2016, e che voleva portare avanti progetti educativi, nella consapevolezza che un paese cresce e si evolve solo grazie all'educazione e allo studio, al lavoro, alla lotta alla povertà e alla tutela della salute. Lo accoglieremo volentieri “a casa nostra”, nel senso che lo ospiteremo dal 20 al 23 agosto, cercheremo di fargli conoscere istituzioni simili alla sua, la polizia di Stato, l'amministrazione locale, la cultura, gli studenti, il museo del violino. Un rientro dunque, e molto gradito.
Come dicono i pakistani: welcome Mian Aftab Ahmed