Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 16.41

Una soluzione per le PM 10? Costruire un nuovo inceneritore... | LUCI Cremona

| Scritto da Redazione
Una soluzione per le PM 10? Costruire un nuovo inceneritore... | LUCI Cremona

Egregio direttore,

in questi giorni, in anticipo rispetto a quanto preannunciato dalla stampa, sono già iniziati i lavori per la costruzione, da parte di LGH (società a cui partecipa la nostra AEM), di un nuovo impianto che brucia scarti legnosi per produrre energia elettrica, installato in zona San Rocco, nei pressi del "termovalorizzatore" cittadino.

Dell'iniziativa non si è per niente parlato, bisogna quindi basare eventuali considerazioni in merito sul poco che è stato divulgato dalla stampa, azzardando alcune ipotesi "tecniche".

Si è letto che si tratta di un impianto da un megawatt di potenza, che costa circa 8 milioni di euro (un biogas "agricolo" di pari potenza costa la metà); in provincia di Cremona abbiamo già più di cento biogas agricoli, quindi l'iniziativa di LGH sembra assai poco significativa dal punto di vista della disponibilità energetica complessiva del nostro territorio.

In questo caso però la localizzazione del bruciatore non è in aperta campagna, ma a ridosso di Cremona, in una zona dove peraltro già esistono, nelle vicinanze, altre criticità ambientali (inceneritore, autostrada, discarica, e, un po' più distanti, anche la centrale AEM e il depuratore).

Sembra evidente che la reale finalità del bruciatore non è da collegare alla produzione energetica, ma allo smaltimento di materiali legnosi di rifiuto; resta da capire di quali materiali si tratti esattamente, da dove vengano, e se la convenienza economica dell'iniziativa derivi anche dallo sfruttamento dei vituperati contributi CIP6, ideati per incentivare le energie rinnovabili ma applicati furbescamente anche all'incenerimento dei rifiuti.

E' comunque un peccato che in materia di rifiuti si continui a perseverare in una logica di spreco delle risorse, e la cosa è ancora più grave da noi, sapendo che, a pochi chilometri da Cremona, ha sede l'importante polo produttivo Viadanese che ricicla scarti legnosi di ogni tipo trasformandoli in pannelli per l'industria del mobile.

Al di là del fatto che le prescrizioni di legge impongano o meno le procedure di VIA per l'impianto in questione, non ci sembra comunque corretto che iniziative di questo tipo siano solo frutto di politiche imprenditoriali che inseguono i dividendi, e non comportino l'informazione ed il consenso dei cittadini che pagano i servizi di smaltimento rifiuti e di erogazione dell'energia.

A Cremona è in atto un importante monitoraggio delle polveri sottili (PM 10), che fornisce dati preoccupanti e dovrebbe metterci in guardia sui rischi ambientali per la nostra salute che derivano dalla cattiva qualità dell'aria; non siamo informati della situazione delle polveri fini (le cosiddette PM 1), nessuno si occupa delle insidiose nanoparticelle, pericolosissime per la salute e capaci di penetrare ed accumularsi nel nostro organismo.

Sulle emissioni dell'inceneritore non vengono divulgati dati, né risultano intraprese specifiche indagini epidemiologiche; e pensare che i cittadini di Cremona, consultati con un "referendum", sono rimasti inascoltati quando si erano espressi contro l'inceneritore, ed avrebbero almeno il diritto di essere edotti sulle conseguenze delle scelte dei propri amministratori.

Saremo quindi messi nelle condizioni di accertarci del corretto funzionamento di questo nuovo "camino"? Mentre sappiamo che la Regione Lombardia vieta agli agricoltori la bruciatura di rami durante la stagione invernale, proprio perché questa è ritenuta una pratica inquinante e non sostenibile, a Cremona qualcuno ha deciso che è suo interesse bruciare residui legnosi, ma per farlo non ha chiesto, come sarebbe stato corretto, il parere delle altre 70.000 persone che dovranno convivere con la nuova ciminiera.

Laboratorio Urbano Civica Iniziativa Cremona

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