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Una storia di ordinaria (mala)amministrazione.Torlino Vimercati

| Scritto da Redazione
Una storia di ordinaria (mala)amministrazione.Torlino Vimercati

Una storia di ordinaria (mala)amministrazione.Torlino Vimercati
Un piccolo comune, un sindaco che dice di essere ambientalista, una lucrosa speculazione su di
un’area agricola ad elevata sensibilità paesaggistica: questi gli ingredienti di una delle tante storie di
ordinaria mala amministrazione della nostra bella terra.
I fatti , in ordine cronologico.
Nel 2005 il piccolo e ben conservato comune di Torlino Vimercati propone una variante al piano
urbanistico con la quale perimetrare come Plis (Parco locale di interesse comunale) buona parte del
proprio territorio (agricolo). Obiettivo del parco è la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione della
vocazione rurale di un’area ricca di rogge e fontanili, da secoli preziosi ingredienti della
tradizionale agricoltura irrigua. All’interno del Parco, l’amministrazione comunale individua
un’area da dedicare ad attività ricreative e sportive, volte (sulla carta) ad incrementare la fruizione
del Parco. Al fine di attrezzare tale area allo svolgimento di qualsiasi tipo di sport, si stabilisce che
lì possano essere eretti manufatti facilmente amovibili e tali da non modificare irreversibilmente lo
stato dei luoghi.
Nel 2006 - in via provvisoria e temporanea, si intende!!- si concede il permesso di costruire un
enorme hangar in ferro e cemento capace di ricoverare una cinquantina di aerei ultraleggeri e,
accanto al campo di volo, si autorizza la predisposizione di quanto possa servire all’esercizio
dell’attività golfistica: club house, servizi, bar, parcheggio, strada (bianca, però) e illuminazione
(anche notturna). Un quinto del territorio agricolo del comune viene - provvisoriamente, si intende!-
urbanizzato.
Nel 2007, il sindaco dichiara che quella zona è agricola e ne conferma l’inclusione negli “ambiti
agricoli strategici provinciali”, i quali, a loro volta sono inclusi nel Plis dei Fontanili.
Contestualmente, il sindaco, dichiara alla Presidenza della Provincia che sì, è vero, si vedono degli
edifici in quell’area appartenente al Plis e agli ambiti agricoli strategici, ma non c’è da preoccuparsi,
poiché sono manufatti provvisori.
Nel 2008, il sindaco a chi faccia notare che edifici, golf, volo, luci, auto, moto e parcheggi non
paiono propriamente essere campi coltivati e neppure contesto ricreativo compatibile con l’aspetto
tradizionale dell’ambiente, ribadisce che le opere realizzate in quell’area, urbanisticamente
denominata AS ma sempre conteggiata come zona territoriale omogenea E, verde rurale e boschivo,
<<sono tutte prefabbricate e rimovibili>>.
Nel 2009, coerentemente con l’amovibilità delle opere, l’amministrazione comunale rilascia un
certificato di destinazione urbanistica dal quale non risulta presente nell’area nessun edificio. Il
sindaco in carica si ri- presenta alle elezioni per chiedere un nuovo mandato, a dir suo all’insegna
dell’impegno ambientalista.
Nel 2010 in occasione dell’adozione del PGT, l’area AS viene ancora presentata agricola e vuota e
la temporaneità dei manufatti edificati vieni ulteriormente e in diverse sedi ribadita. Nell’ultimo
mese dell’anno qualcosa cambia repentinamente. Analizzando il PGT adottato, la Provincia ha visto
che laddove, sulla carta, risultava un ambito agricolo strategico vi era, nei fatti, un servizio sportivo
di interesse sovra comunale, un’area dedita a golf e volo con relative strutture: l’incongruenza era
evidente ed occorreva una scelta chiara ed univoca dell’Amministrazione Comunale. Di
conseguenza, in dicembre, in sede di approvazione del PGT, l’amministrazione comunale non esita
a dichiarare che <<qualsiasi edificio ed attività in essere alla data di adozione del PGT manterrà
validità ed efficacia>> e <<si provvede ad aggiornare la cartografia del territorio relativa alla zona
AS indicando gli edifici come in mappa>> (sì, avevano detto che erano facilmente amovibili e
provvisori, ma si sa’, è lecito cambiare idea….).
Nel 2011, sdoganati gli edifici, il Comune chiede lo scorporo dell’intera area dagli ambiti agricoli
strategici: finalmente il sindaco ambientalista che governa il “comune più verde della provincia”, si
è tolto la maschera. L’amministrazione provinciale oppone un diniego: nella cartografia sovra
ordinata quell’area continua ad avere destinazione rurale, come concordato nel 2007. Tuttavia,
rimangono gli edifici (non più provvisori, si intende!), le buche da golf, la pista per il decollo e
l’atterraggio di aerei ultra leggeri, il bar, le club houses, il parcheggio, la strada e i lampioni che
illuminano la notte di un quinto della campagna di Torlino. Ancora un pezzo di terra sottratto a noi
tutti e regalato alla speculazione: grazie signor sindaco!
Legambiente Alto Cremasco
altocremasco@legambiente.org

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