(Video) Report Matteo Piloni (PD) Dalla Regione Lombardia 02/02/2019: Caccia, PSR e Sisco, Treni,Case Popolari
Caccia-Piloni (Pd):La legge è stata impugnata; PSR E SISCO: DOPO 5 ANNI ANCORA PROBLEMI; TRENI: I PENDOLARI CONTINUANO A SUBIRE; CASE POPOLARI: ILNUOVO REGOLAMENTO NASCE GIÀ MORTO;
Caccia-Piloni (Pd):”La legge è stata impugnata come avevamo previsto” : Se i cacciatori lombardi vedranno complicarsi ancora di più l’esercizio della pratica, dovranno ringraziare solo ed esclusivamente la Lega che ha voluto a tutti i costi una legge che aveva fin troppo chiari elementi di incostituzionalità. Il consigliere regionale Matteo Piloni (Pd) commenta così la decisione del Governo di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge regionale sulla caccia. “ Avevamo proposto alla Lega di soprassedere - sottolinea Piloni- in quanto la legge contrastava con le procedure stabilite a livello comunitario e nazionale, ma purtroppo siamo stati inascoltati. Avevamo evidentemente ragione ma la Lega per far credere ai cacciatori di essere la loro paladina ne ha peggiorato la vita”.
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PSR E SISCO, PILONI (PD): "DOPO 5 ANNI ANCORA PROBLEMI CON LA PIATTAFORMA, LA REGIONE INTERVENGA": Avviato nel 2012, messo in linea e reso fruibile dalle aziende agricole a partire dal 2014, il passaggio al nuovo sistema informativo agricolo – il Sistema delle Conoscenze, meglio conosciuto come Sis.Co. - ancora oggi presenta numerose criticità. E’ per questo motivo che il gruppo del PD, durante il question time di martedì prossimo in Consiglio regionale, chiederà alla giunta lombarda di intervenire sia per superare le problematiche tecniche della piattaforma informatica, sia per prevedere all’interno dei bandi del Piano di sviluppo rurale la possibile proroga dei termini di scadenza, qualora si rilevassero disfunzioni informatiche non imputabili alle aziende agricole. “Sis.Co, infatti, costituisce anche la piattaforma attraverso la quale le aziende agricole presentano la domanda unica e le domande relative ai bandi emessi in relazione alle misure previste dal PSR - spiega il consigliere Matteo Piloni che ha firmato l’interrogazione e che è il capodelegazione PD in commissione Agricoltura. “Tra le criticità sottolineate dalle associazioni di categoria, nel corso delle audizioni avvenute in questi anni in commissione, è emersa anche la difficoltà di interscambio con i dati del sistema informativo nazionale, problematica che potrebbe mettere a rischio diversi adempimenti importanti per le aziende agricole lombarde, dai pagamenti della PAC alla gestione del Piano annuale di produzione” aggiunge Piloni che poi passa alle cifre, considerevoli. “Dall'efficienza e dall'efficacia di questo sistema dipende l'accessibilità di ben 47 mila aziende agricole lombarde alle risorse del PSR 2014-2020 che per la Lombardia ammontano complessivamente a 1.157 milioni di euro – spiega - mentre il costo complessivo per lo sviluppo, implementazione, gestione e manutenzione della piattaforma ha superato i 14 milioni di euro. Stiamo parlando di cifre importanti e, dopo 5 anni, è il caso che la regione se ne ricordi” conclude Piloni.
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TRENI, PILONI (PD): "MENTRE SI FESTEGGIA PER L’ARRIVO DI UN VIVALTO USATO, I PENDOLARI CONTINUANO A SUBIRE" “Altro che nuovo! Il Vivalto consegnato ieri è usato, ha 9 anni ed è solo il quattordicesimo dei 49 annunciati a fine agosto. Ormai siamo alla pantomima. Si festeggia in pompa magna l'arrivo di un treno usato e nel contempo si comunica che la puntualità è aumentata del 18 % grazie ai tagli dei treni”. E’ sconcertato il consigliere regionale del PD Matteo Piloni, all’indomani della cerimonia che si è svolta ieri mattina, in Stazione Centrale, per la consegna, da parte di Trenitalia, dell’ultimo dei convogli promessi per l’inizio di quest’anno, i restanti 35 dovrebbero arrivare entro la fine del 2019. “Solo per fare un esempio – dice Piloni – ricordo che sulla Mantova-Cremona, una delle linee più penalizzate dal nuovo piano di Trenord, sono state tagliate ben 29 corse su 42. E che le 13 rimaste continuano ad avere disservizi, soppressioni e ritardi”. “Sono più di 22 le linee che non hanno raggiunto l'indice di affidabilità e che a febbraio hanno diritto al bonus – sottolinea - Un film che si ripete ormai da tempo”. Piloni ricorda inoltre che “la Regione contribuisce al contratto di servizio con Trenord per più di 440 milioni di euro, che in 8 anni le tariffe sono aumentate del 30% e che, nonostante il persistere dei disservizi, continuano a salire”. “I treni usati, promessi a fine agosto, stanno arrivando con il contagocce – attacca il consigliere - e non c'è nessuna volontà di modificare la governance di Trenord che solo fino a pochi mesi era considerata la causa di tutti i problemi, mentre oggi viene difesa a spada tratta”. “Siamo ben lontani da qualsiasi miglioramento – conclude Piloni – e mentre loro festeggiano l'arrivo di un treno usato, i pendolari continuano a perdere ore preziose di vita”.
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CASE POPOLARI: PILONI (PD), “NUOVO REGOLAMENTO DI ASSEGNAZIONE NON TIENE CONTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA? NASCE GIÀ MORTO” La commissione regionale casa, territorio e infrastrutture ha licenziato questa mattina il parere sul nuovo regolamento di assegnazione degli alloggi popolari, in attuazione della legge regionale del 2016. Il Pd, che ha votato contro, ha presentato all'inizio della seduta una richiesta all'assessore Bolognini, presente in commissione, e ai tecnici dell'assessorato, di chiarire se il reddito di cittadinanza sarà o meno conteggiato ai fini del calcolo del reddito Isee, che è il parametro con il quale vengono definite le fasce di reddito, le condizioni di accesso e i relativi canoni. Né l'assessore né i tecnici hanno saputo dare una risposta, nonostante oggi il reddito di cittadinanza sia legge dello Stato. “Il regolamento approvato nasce già morto – spiega il consigliere Matteo Piloni - perché non ha alcun rapporto con il reddito di cittadinanza e perché non risolve le criticità già riscontrate nella sperimentazione, e invece di semplificare complica le procedure di assegnazione degli alloggi. Il reddito di cittadinanza rischia di creare una grande disparità tra gli inquilini delle case popolari e presto il problema potrebbe estendersi a tutti i percettori di contributi sociali”. Il nuovo regolamento, che succede alla sperimentazione del nuovo metodo di assegnazione, entrerà in vigore contemporaneamente al reddito di cittadinanza. Come spiega Piloni, il conteggio o meno nel reddito Isee del reddito di cittadinanza implicherebbe, in entrambi i casi, una profonda revisione del regolamento. Qualora fosse conteggiato, infatti, tutta la fascia di reddito più bassa prevista dal regolamento, con i relativi canoni d'affitto, non avrebbe ragion d'essere. Al contrario, se non venisse conteggiato, il percettore di reddito di cittadinanza si vedrebbe beneficiario del sussidio, compreso di una quota destinata all'affitto superiore al canone stesso, mentre un cittadino con un introito annuale uguale ma proveniente dal proprio lavoro si troverebbe sfavorito. Grazie al Pd, a cui sono stati approvati nel corso della seduta di commissione due emendamenti, il reddito di decadenza, ovvero la soglia oltre la quale non si ha più diritto a rimanere nella casa popolare, salirà da 30mila a 35 mila euro, e questo è un tema che riguarda principalmente molti anziani che oggi, per essere proprietari di un piccolo immobile al paese d'origine o per avere depositato la liquidazione in banca, si vedono aumentare il reddito Isee rischiando di trovarsi, appunto, in decadenza. Il secondo emendamento riguarda invece la possibilità, fino ad oggi negata, di ampliare il proprio nucleo familiare in favore dei genitori: in questo modo l'assegnatario può portare a vivere con sé il genitore anziano con il conseguente vantaggio sia per la famiglia che per l'ente gestore.
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Video La Settimana in Consiglio, n. 23
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Treni e pendolari, Ponte di Spino d’Adda, il “Mio” primo progetto di legge, Case popolari e reddito di cittadinanza