Invece di pensare alle tante promesse fatte e non mantenute, Roberto Maroni prova ad attribuirsi buone politiche lombarde, peccato però che queste siano state condotte da altri.
Sperando forse che i cittadini lombardi avessero memoria corta, Maroni stavolta l'ha sparata proprio grossa: "Noi abbiamo abolito i vitalizi. Noi siamo l'Amministrazione che li ha cancellati per il futuro".
Il governatore dimentica, infatti, che se i consiglieri lombardi non percepiranno alcun vitalizio, il merito non va certo a lui: "Perché Maroni lo sappia - sostiene Enrico Brambilla - occorre ricordare che l'abolizione dei vitalizi è avvenuta nel 2011, a conclusione di un percorso innescato dal Pd, per iniziativa dell'allora segretario regionale Maurizio Martina".
"Se proprio Maroni vuole ottenere un risultato concreto - rilancia ancora Brambilla - inizi a cancellare i suoi quattro sottosegretari, caso unico in Italia, e a ridurre i costi della Giunta e delle società partecipate".
La legge in questione (Legge regionale n. 21 del 13 dicembre 2011) di cui l'amministrazione Maroni ha provato ad accaparrarsi la paternità, dunque, risale all'epoca di Formigoni. Invece, riduzione degli assegni degli ex consiglieri e innalzamento della pensione sono stati approvati due settimane fa, ma anche quella fu una proposta avanzata originariamente dal Partito democratico e portata a termine con un accordo tra tutte le forze politiche, seppure con l'astensione finale del Movimento 5 Stelle.
E come se l'appropriazione del merito, sulla legge di abolizione dei vitalizi, non fosse stata abbastanza, qualche giorno fa il capogruppo leghista, Massimiliano Romeo, intitolava a Maroni anche un altro successo, ovvero gli inesistenti tagli ai costi della giunta regionale.
Forse sarebbe utile che la Giunta avesse memoria, più che di cose mai fatte, di quelle da fare, dei tanti slogan e delle promesse non mantenute: dopo la campagna "Zero ticket", lanciata in grande stile e costata oltre 200 mila euro, il taglio dei ticket è ancora in alto mare e i lombardi continuano a pagare più che nelle altre regioni.
