Durante la discussione del conto consuntivo, l’Assessore al Bilancio di Spino d’Adda Luca Martinenghi ha fatto il quadro del bilancio 2015 con le entrate tributarie pari a 7 milioni 960 mila € e con 8 milioni 90 mila € di spesa. «Si tratta di un bilancio nato ben strutturato, che non ha avuto variazioni escluso l’assestamento e che ha retto senza prelievi dal fondo di riserva», ha detto Martinenghi. «Soddisfa tutti gli equilibri, per primo il patto di stabilità, e si dimostra essere il bilancio di un comune virtuoso. Si tratta di un bilancio in equilibrio, che ha saputo tradurre scelte importanti in linea politica. Il Comune è stato pensato e in parte trattato come in azienda. Consegniamo un bilancio più sano di quello che abbiamo ereditato, senza debiti fuori bilancio, con molti meno mutui e con qualche tariffa ridotta. Un bilancio in pareggio da ente virtuoso. Abbiamo affrontato in modo positivo tutto quello che è cambiato. Il bilancio del Comune di Spino è più forte, più sano, il che va a favore di tutti i cittadini. Si è poi mostrato dove abbiamo lavorato per arrivare a questi risultati. L’indennità annua del sindaco è passata da 33.470 € a 27.300 €, i rimborsi da 1.876 € a zero, le spese di trasferta da 1.200 € a zero, i gettoni di presenza dei consiglieri da 1.500 € a zero, le spese di rappresentanza da 1.815 a 200 euro, quelle del presidente del consiglio da 3.380 € a zero. Nel 2010, i mutui residui erano pari a 2.604.476 € e la spesa per il personale 835 dipendenti) di 1.238.743 €; nel 2015, con 30 dipendenti, “si danno gli stessi servizi” e i mutui residui sono di 1.774.571 € con una spesa del personale di 1.062.830 €».
«Tra i modi in cui migliorare c’è la riduzione dei residui attivi (per rendere il bilancio più reale) e fare il fondo cassa (ora ci sono 30 mila €, nel 2010 zero)», aggiunge Martinenghi. «Il Comune inoltre non ha debiti fuori bilancio (ma l’Amministrazione in carica ne ha trovato uno da oltre 80 mila euro al momento dell’insediamento). I trasferimenti statali sono passati da 996.497,43 € del 2010 a 37.276,64 € del 2015. Le entrate tributarie nel 2011 pesavano sulla popolazione per 267,17 €, e nel 2015 per 381,16 €, ma la pressione delle entrate proprie rapportate sulla popolazione era nel 2011 di 656,60 € e oggi di 594,22 €, questo vuol dire che la pressione complessiva è leggermente diminuita. Gli indici di indebitamento sono passati dal 52% al 42%, con un minore indebitamento pro capite. Abbiamo poi una maggiore risorsa gestita per dipendente, passando da 82 mila € a 92 mila €, con una buona ridistribuzione del carico della gestione. Ma i trasferimenti pro capite sono crollati», conclude l’Assessore al Bilancio.
Spino d’Adda (Cremona), Martinenghi: ‘Nostro bilancio più sano di quello ereditato’
Ecco quanto emerge dalla discussione del conto consuntivo
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