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L’ADHD non esiste e alcuni farmaci fanno più male che bene

| Scritto da Redazione
 L’ADHD non esiste e alcuni farmaci fanno più male che bene

"Per curare l'ADHD come una condizione, piuttosto che un insieme di sintomi, si sta rendendo un cattivo servizio ai bambini". Una madre disperata mi chiese di fare qualcosa per suo figlio: divenuto pigro e distratto a scuola, non sembrava più curarsi del suo rendimento scolastico in declino, e sosteneva di sentirsi “troppo stanco” per lo sport – la sua passione. Gli era stata diagnosticata l'ADHD - Attention Deficit Hyperactivity Disorder - ed è stato sotto  farmaci per un anno ma, per la disperazione dei suoi insegnanti e la madre, il suo comportamento non era affatto migliorato. La cosa non mi sorprese: dopo 50 anni di professione medica, durante i quali ho visto migliaia di pazienti con sintomi di ADHD, sono giunto alla conclusione che non esiste una cosa come l'ADHD. Questa cosiddetta condizione negli ultimi anni si è diffusa molto velocemente in tutto il mondo, con un enorme aumento di diagnosi e farmaci: oltre il 4 per cento degli adulti e 11 per cento dei bambini negli Stati Uniti - un balzo impressionante negli ultimi dieci anni – e il 2-5 per cento dei bambini in età scolare nel Regno Unito, in cui la prescrizione di questi stimolanti anfetaminici come il Ritalin sono raddoppiate per i bambini e quadruplicate per gli adulti.

Gli stimolanti - cosiddetti perché sono progettati per stimolare le parti del cervello che si pensa non lavorino correttamente - spesso non aiutano, e invece causano una serie di effetti collaterali, alcuni pericolosi. Essi possono anche peggiorare i sintomi. Il riconoscimento di una condizione chiamata ADHD, da curare con farmaci specifici, sta facendo qualcosa di terribile e pericoloso: un disservizio per i bambini e gli adulti.

Intendiamoci: i sintomi esistono. Alcuni ragazzi sono incapaci di prestare attenzione, o irrequieti; interrompono spesso, hanno difficoltà a rimanere seduti e sono impulsivi– nessuno lo nega. Ma raggruppare questi sintomi e trasformarli in una diagnosi di ADHD, e quindi trattare questa cosiddetta condizione con stimolanti, è come trattare i sintomi di un attacco di cuore - come grave dolore al petto - con antidolorifici, piuttosto che affrontare la causa riparando il cuore. E' pericoloso, negligente e sbagliato.

Negli anni settanta, credevo all'esistenza dell’ADHD: sembrava spiegare i problemi di attenzione di tanti bambini. Ma nel corso degli anni mi sono reso conto che i sintomi in realtà avevano tutta una serie di cause sottostanti, ma erano state ignorate a causa della diagnosi superficiale di ADHD.
Come sostengo nel mio nuovo libro sul tema, che ha generato una polemica furiosa in America dove lavoro come neurologo comportamentale, ci siamo bloccati in una diagnosi sbagliata dell’ADHD e su una sovra-prescrizione di stimolanti come il Ritalin. Solo indagando deguatamente, identificando e trattando queste cause, possiamo aiutare i nostri pazienti.

Nel caso di un ragazzo di 13 anni, ho ordinato una serie di esami del sangue. Questi hanno mostrato una carenza di ferro: dopo la scuola, mentre la madre era al lavoro, si ingozzava di cibo scadente ad alto contenuto di zucchero ma a basso contenuto di ferro. La carenza di ferro (anemia) provoca stanchezza fisica, scarsa attenzione e concentrazione, e problemi di memoria. Non appena il suo apporto di ferro è migliorato, con pillole di ferro più pesce, frutta, verdura e noci, anche le sue prestazioni e il comportamento sono migliorati enormemente. La diagnosi di ADHD e gli stimolanti avevano nascosto il vero problema, come spesso è il caso.

In Francia, uno studio del 2004 ha svelato come  l’84 per cento dei bambini con diagnosi di ADHD fosse carente di ferro, rispetto al 18 per cento dei bambini 'non-ADHD'. Ancora una volta i medici, quando appongono automaticamente l'etichetta di ADHD, non riescono più a vedere il vero problema. Nel mio libro identifico più di 20 cause dei sintomi chiamati "ADHD". A volte non c'è proprio niente che non vada, ma a causa dell’elevata conoscenza dell’ADHD, genitori, insegnanti e anche i pazienti conoscono la 'condizione' e sono desiderosi di curarla, e i   medici consultati sono sin troppo propensi ad indicare una rapida e omnicomprensiva diagnosi di ADHD. Nella mia carriera ho rifiutato innumerevoli studenti che sono venuti da me con la pretesa di avere ADHD e la richiesta di uno stimolante per aiutare la concentrazione e le prestazioni, ma molti medici li prescrivono volentieri.

La definizione di ADHD si è ampliata sempre più negli ultimi anni. La lista per il controllo dei sintomi utilizzata per diagnosticarlo, adesso include ‘un fallimento nel prestare molta attenzione ai dettagli’, sembrava non ascoltare, perdere spesso le cose, essere 'troppo disorganizzato' e smemorato, giocherellare con le mani o i piedi, alzarsi quando si dovrebbe stare seduti,  parlare eccessivamente, farfugliando risposte, interrompendo o invadendo altri. Le definizioni sono molto opinabili; quanto bisogna parlare perché sia 'eccessivo'?  E quale livello di disorganizzazione è richiesto per essere 'troppo disorganizzato?'  Non c'è da stupirsi se bambini e adulti in tutto il mondo occidentale vengono diagnosticati sempre più spesso.

L'uso a lungo termine di stimolanti causa assuefazione, cioè servono dosi più elevate. I farmaci possono danneggiare la memoria e la concentrazione, e sono stati anche collegati alla ridotta aspettativa di vita e al suicidio. Eppure vengono prescritti sempre più spesso, creando una bomba a orologeria per la salute e trascurando le vere cause dei problemi.

Una ragazza di sette anni mi è stato portata perché era dirompente in classe, si agitava e parlava ad alta voce. Lei era stata diagnosticata ADHD e le era stato prescritto l'Adderall (uno stimolante simile al Ritalin), ma questo aveva causato dei problemi di insonnia, rendendola ancora più agitata. Le ho fatto verificare la vista e venne trovato che era molto miope: il suo comportamento agitato in classe derivava dalla noia, provocata dal non potere nemmeno vedere bene la lavagna.
Riconosciuta la causa, e comprati gli occhiali, il suo comportamento è migliorato da un giorno all'altro. Di colpo, 'non era più ADHD' !  Allo stesso modo, molti bambini "distratti" che guardano fuori dalla finestra, stanno infatti soffrendo di affaticamento degli occhi e hanno bisogno di occhiali, non stimolanti. Un'altra causa comune di 'ADHD' è semplicemente la mancanza di sonno. Mentre gli adulti hanno bisogno di un minimo di sette ore a notte, per gli scolari servono dalle 10 alle 11 ore. Se non dormono a sufficienza possono mostrare una serie di problemi, tra cui molti di quelli identificati come sintomi di ADHD: scarsa attenzione, scarsa memoria e iperattività durante il giorno.

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani  esorta l'uso di "altre forme di gestione e trattamento" per indirizzarsi alle difficoltà comportamentali dei bambini. Non si tratta di negare aiuto a chi soffre, ma ogni bambino ha diritto alle soluzioni appropriate piuttosto che diagnosi affrettate e senza fondamento scientifico con somministrazione di psicofarmaci che cercano di annullare i sintomi e che impediscono di scoprire ciò che realmente non va nel bambino, sopprimendo in molti casi la vera causa dei suoi disagi.

Articolo originale da Daisy Mail - 10 marzo 2014
http://www.cchrint.org/2014/03/11/adhd-doesnt-exist-and-drugs-do-more-harm-than-good/

Fonte: Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus
2014-03-17


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