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12 dicembre: il giorno della memoria di Nassirjia

Per non dimenticare

| Scritto da Redazione
12 dicembre: il giorno della memoria di Nassirjia

Oggi, 12 novembre, si commemora la strage di Nassirjia, nella quale morirono 19 militari italiani, inviati dal governo Berlusconi in Iraq, in “missione di pace”. Malgrado lo abbia scritto in parecchie occasioni, nessuno mi ha mai spiegato come mai, proprio contestualmente all’invio del contingente militare in Iraq, le aziende di Berlusconi, in stato pre-fallimentare, ricevettero finanziamenti americani per 6,5 miliardi di dollari. La conferma arrivò proprio dallo stesso Berlusconi, in occasione di uno dei suoi consueti attacchi al successivo governo Prodi, accusato di essere un “governo delle tasse”, che avrebbe scoraggiato i suoi investitori americani che minacciavano di ritirare i loro finanziamenti.

I suoi consigliori lo convinsero a non ripetere più quell’accusa, che avrebbe aperto gli occhi agli ascoltatori. Fu chiamata, ipocritamente “missione di pace”, giusto per non violentare l’art. 11 della Costituzione Italiana:

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Ma c’è dell’atro: il contingente italiano in “missione di pace” era sottoposto al Codice Militare di Guerra e sottomesso al comando inglese, dichiaratamente in guerra. Ma cosa è accaduto a Nassirjia ?

Il 3 novembre, come è stato riportato da quotidiani arabi, una pattuglia inglese venne attaccata da guerriglieri iracheni, ovviamente dichiarati terroristi; tale pattuglia era composta da quattro militari che nulla avrebbero potuto fare contro quei guerriglieri molto più numerosi. Si trovavano lontani dalla loro base e molto vicini a Nassiryia e alla base italiana. Chiesero sostegno militare al contingente italiano  che non poteva sottrarsi dall’intervenire, malgrado la “missione di pace”, perché sottoposti al comando inglese e al Codice militare di Guerra. L’intervento in forze scongiurò il peggio ai quattro inglesi, ma sul terreno rimasero 18 iracheni, caduti nella battaglia che si era scatenata tra combattenti iracheni e la forza di pace italiana; seguirono  complimenti da parte del comando inglese, inviati sia al comando italiano di stanza che al governo presieduto da Berlusconi.

Pochi giorni dopo quel contingente fu assimilato a tutti i combattenti e fatto oggetto di quella guerriglia  con la quale quel popolo aggredito si difendeva dalle incursioni terroristiche  aeree che colpivano banchetti di nozze, moschee nel giorno e nell’ora della preghiera, autobus con studenti, mercati rionali. 19 italiani  persero la vita; 19 famiglie sperimentarono la sorte che provoca la guerra; orfani, vedove e lutti, per favorire l’amicizia personale tra il presidente del consiglio Berlusconi e G.W. Bush che gli storici americani definirono “criminale di guerra”.

Rosario Amico Roxas

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