«In casa non c’è...»
Così ha chiaramente dichiarato la madre di un 21enne di origine albanese naturalizzato cremasco, che non si sarebbe potuto allontanare dall’appartamento dell’hinterland cittadino, perchè agli arresti domiciliari per «detenzione a fini di spaccio».
Tutto era iniziato con un controllo stradale come tanti, alle porte di Spino d’Adda. Il 21enne era in auto, un’utilitaria Volkswagen, con un italiano incensurato.
Subito il giovane è apparto in stato nervoso: così, l’equipaggio dei carabinieri ha deciso di procedere al controllo completo dei soggetti a bordo e dell'auto con perquisizione.
Ed ecco sbucare 20 grammi di cocaina: oltre mille euro di valore, suddivise in dosi.
Il tutto, confezionato in due bustine di plastica.
Come di prassi in casi simili, è stata la perquisizione successiva dell’appartamento dei due giovani in cui, sebbene la residenza sia differente, di fatto abita il giovane, 21enne- coi familiari.
E qui sono stati recuperati altri sei grammi di eroina, 40 di hashish e 500 euro contanti, non tutti stampati dalla Zecca( falsi-n.d.r.).
Il divieto di varcare la soglia di casa era stato deciso in attesa del processo per direttissima, in programma per la mattina del lunedì 20 dicembre.
E la mattina del 20- quando i militari arrivano a casa, la madre candidamente dichiara che il figlio ''non c'è''.
Ormai da una settimana, il 21enne- è introvabile- tanto che è stato emanato un mandato di ricerca e cattura a livello nazionale.
Inizia così una storia di una caccia all’uomo che, non sembra destinata ad aver sosta.
I carabinieri stanno indagando anche per capire a chi fosse destinata la droga, con ogni probabilità acquistata sul mercato milanese e immetterla nel cremasco.
