Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 16.52

5 Stelle Lombardia: ‘Cremona, sottopasso Via Brescia: la Regione revochi i fondi’

La pentastellata Nanni: «Un caso increscioso, che non può passare sotto silenzio»

| Scritto da Redazione
5 Stelle Lombardia: ‘Cremona, sottopasso Via Brescia: la Regione revochi i fondi’

Una variante che modifica sostanzialmente un’opera pubblica rendendola non a norma. È questa la contestazione, contenuta in un’interpellanza all’Assessore Regionale ai Trasporti Alessandro Sorte, depositata del Movimento 5 Stelle Lombardia e relativa al sottopasso di Via Brescia a Cremona. L’interpellanza, a prima firma del Consigliere Regionale 5 Stelle Iolanda Nanni, chiede che la Regione valuti la revoca dell’ammontare complessivo dei fondi europei erogati dalla Regione al Comune di Cremona poiché l’opera realizzata risulta difforme dal progetto originale e non idonea al traffico veicolare.

Dichiara Nanni: «È la seconda interrogazione su questo caso. Il sottopassaggio non è a norma: è troppo basso e ripido tanto da non consentire, stando alla legge, il passaggio di auto. Abbiamo chiesto un parere anche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il quale con Nota del 24 maggio 2016 ci ha specificamente chiarito che “non possa essere realizzato un sottopasso con altezza libera inferiore a 3,20 metri”, ragion per cui ne consegue che il sottopasso di Via Brescia non risulta idoneo al traffico veicolare. L’opera è stata realizzata con fondi europei, erogati al Comune di Cremona e a RFI: l’intervento inizialmente finanziato si riferiva a una piattaforma stradale a doppio senso di marcia costituita da due corsie veicolari oltre al passaggio pedonale, ciò che invece è stato realizzato è attualmente configurato con una corsia veicolare a unico senso di marcia diretto verso il centro cittadino, una pista ciclabile bidirezionale su corsia riservata e una corsia pedonale. Abbiamo richiesto anche all’Autorità di Gestione e all’Autorità di Audit dei fondi POR-FESR 2007-2013 di attivarsi su questo caso increscioso che non può passare sotto silenzio perché si tratta di alcuni milioni di euro dei cittadini che sono stati usati per un’opera non a norma. In attesa di un riscontro dalle Autorità preposte al controllo dei fondi europei erogati, con questa nostra seconda interpellanza, torniamo a sollecitare l’Assessorato competente di Regione Lombardia a occuparsi di questa vicenda, senza adottare comportamenti da Ponzio Pilato. Chi sbaglia deve pagare, soprattutto se si usano fondi pubblici», conclude Nanni.

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