Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 18.08

5 Stelle Lombardia, riforma della sanità: ‘No ai fantasmi del sistema Daccò’

La pentastellata Paola Macchi: «L’astensione di Ambrosoli è incomprensibile»

| Scritto da Redazione
5 Stelle Lombardia, riforma della sanità: ‘No ai fantasmi del sistema Daccò’

«Sarà solo una riforma di facciata? Noi temiamo proprio di sì. L’accordo di maggioranza in apparenza è stato raggiunto e l’annunciato maxiemendamento è stato sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza, ma nel nuovo testo riecheggiano spettri del passato, voluti sicuramente da chi non vuole un reale cambio di passo della sanità lombarda». Così Paola Macchi, consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia, commenta la scelta della Commissione di lavorare alla riforma della sanità a partire da un maxiemendamento sottoscritto da tutti i gruppi della maggioranza.

«È lecito temere che alla fine vengano fatti solo alcuni “ritocchini” a differenza di quanto viene annunciato da mesi da Maroni. Nel testo che andremo a discutere sono resuscitati i fantasmi della cosiddetta legge Daccò, un sistema opaco di assegnazione di denaro pubblico a enti privati, ricordiamo le vicende di San Raffaele e Maugeri, a seguito del quale è caduta la precedente Giunta, Formigoni è sotto processo e molti personaggi legati a essa in carcere. La domanda che ci poniamo e su cui abbiamo chiesto il parere legislativo oggi in Commissione è sull’incostituzionalità di alcune parti del maxiemendamento. Ci ha lasciati sbalorditi la risposta del Presidente Rizzi a riguardo: ha affermato che il parere del legislativo non è vincolante e che comunque anche un eventuale parere negativo non bloccherebbe i lavori della commissione sul testo in oggetto».

«Ma questa non è stata l’unica sorpresa di oggi, infatti abbiamo votato per scegliere il testo di riferimento da emendare, di nuovo Umberto Ambrosoli si è astenuto, mentre il resto delle minoranze ha votato convintamente contro quello proposto con il maxiemendamento delle maggioranze; la sua volontà di non prendere una posizione decisa contro una maggioranza evidentemente sorda fa pensare. In regione pare che tiri aria di crisi fra le alleanze, non solo quelle di maggioranza ma, dopo questo suo secondo voto diverso da quello del PD, anche quelle di minoranza», conclude Macchi.

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