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Accoglienza migranti da Lampedusa.Non approvata mozione PD di Cremona

| Scritto da Redazione
Accoglienza migranti da Lampedusa.Non approvata mozione PD di Cremona

Ordine del giorno presentato in data 5 agosto 2011 da consiglieri  comunali  vari  del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Alessandro Corradi) con cui si chiede di sostenere le iniziative messe in campo per l’accoglienza dei migranti provenienti da Lampedusa.
Premesso che il fenomeno dell'immigrazione richiede un'intelligente politica di dialogo interculturale ed interetnico che favorisca la costruzione di ponti tra i popoli, nel rispetto dei diritti/doveri di cittadinanza garantiti dalla nostra Costituzione, dai Trattati Europei e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, evitando “buonismi” da un lato ed atteggiamenti discriminatori dall'altro; il tema dell'immigrazione, infatti, non può essere affrontato solo a partire dal ruolo degli immigrati per la vita economica del Paese, né può essere confuso con la questione della sicurezza e della legalità, oppure ridotto a un mero problema di autorizzazione all'ingresso e alla residenza nei nostri confini; l'approccio rozzo ed ideologico della Lega Nord cremonese, che si oppone ad iniziative apprezzabili della stessa Giunta di cui fa parte, rischia solamente di fomentare sentimenti di rabbia e intolleranza, ponendosi così in modo irresponsabile ed in controtendenza rispetto a quello che da sempre è l'atteggiamento dei cremonesi; la solidarietà e la generosità sono da sempre elementi che marcano e caratterizzano il nostro territorio.

Tutto ciò premesso a seguito degli ultimi e frequenti arrivi sul territorio cremonese, si impegnano il Sindaco e gli assessori ad avviare un percorso di confronto con il Consiglio comunale, attraverso le commissioni competenti ed aperto ai soggetti attivi nel campo degli interventi destinati ai migranti; riguardo: il sostegno e le iniziative messe in campo per l'accoglienza dei migranti provenienti da Lampedusa; le politiche e le iniziative che si occupano dall'accoglienza di precise categorie di migranti: minori stranieri non accompagnati, donne sole, rifugiati e richiedenti asilo; le politiche a sostegno dell'integrazione dei migranti in generale.

Dopo l’illustrazione dell’ordine del giorno da parte della consigliera Caterina Ruggeri, sono intervenuti i consiglieri Italico Maffini (Lega Nord), per cui il problema non sono gli stranieri, ma i clandestini che, in quanto tali, sono fuori dalla legge, Giorgio Everet (Popolo della Libertà) e Maura Ruggeri (Partito Democratico). Ha preso quindi la parola l’assessore alle Politiche Sociali, Luigi Amore, che dopo avere dichiarato di preferire parlare di cittadini, non di stranieri o non stranieri, ha illustrato, nelle sue linee principali, il progetto che è stato varato dalla Giunta e consegnato a tutti i capigruppo (si veda documento allegato) sull’accoglienza dei profughi. Il dibattito si è chiuso con l’intervento dell’assessore Maria Vittoria Ceraso:  Negli ultimi giorni ho letto alcuni articoli sui giornali che riportano una situazione inesatta rispetto alla condizione dei migranti presenti presso la Casa dell'Accoglienza. A nome anche della Caritas vorrei speficare quanto segue.

A fronte di 115 migranti ospitati dalla Caritas solo 20 sono stati giudicati dalla Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale che deve pronunciarsi sul loro status di rifugiati con il seguente esito: per tre di loro è stata accolta la domanda, a cinque è stata negata ed i rimanenti dodici sono ancora in attesa della decisione della Commissione. Gli altri 95 migranti sono ancora in attesa di essere sentiti dalla Commissione che ha fissato le prossime udienze tra novembre e il prossimo aprile. A coloro ai quali è stato negato lo status di rifugiato è consentito entro un mese il ricorso per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno umanitario. Appare opportuno anche specificare che i migranti ospitati dalla Caritas sono tutti provenienti dalla Libia dove erano immigrati anni prima dai rispettivi paesi d'origine. La maggior parte di loro aveva un lavoro e si era costruito una famiglia in quel paese e non lo avrebbe mai lasciato se non fosse scoppiata la guerra e non fossero stati costretti ad imbarcarsi per non essere perseguitati. Una volta giunti in Italia gli è stata data indicazione da parte del Ministero dell'Interno, che ha gestito la suddetta situazione di emergenza e ha dettato tutte le procedure da attuare, di chiedere la condizione di rifugiati. ( non è stata una loro iniziativa ma hanno seguito la procedura indicata). Ciò nonostante fosse chiaro che la maggior parte di loro non era originario della Libia (i migranti ospitati dalla Caritas sono originari  di 17 paesi diversi). In realtà essendo la condizione di rifugiato (art. 10 comma 3 della Cost.)  legata a colui che è perseguitato nel suo paese d'origine è chiaro che alla maggior parte dei migranti non potrà essere riconosciuta. Molto più verosimilmente gli stessi avranno diritto  ad un  Permesso di soggiorno umanitario disciplinato dal DPR 394/99- regolamento di attuazione del Testo Unico immigrazione che all'art. 11 c. 1 lett. c) prevede che il permesso per motivi umanitari possa essere rilasciato per gravi situazioni personali che non consentono l'allontanamento dal territorio nazionale.

Nell'ultimo anno il mio Assessorato è stato impegnato nella realizzazione del progetto “Mondinsieme – Cittadinanza, Partecipazione, Dialogo interreligioso”, progetto promosso dall'Assessorato ai Diritti di cittadinanza del Comune in rete con altri enti del territorio:  Forum dell'Associazionismo e volontariato, Caritas Cremonese, Cooperativa iride, Consultorio Ucipem, Fondazione Ismu. Il progetto è stato realizzato grazie al cofinanziamento del Ministero dell'Interno sul Fondo Europeo per l'integrazione. Importante è stato il ruolo della Prefettura e del Tavolo territoriale per l'immigrazione. E’ stata realizzata la guida "Vivere a Cremona. Informazioni per i cittadini stranieri" che è stata distribuita nello scorso Consiglio Comunale e che verrà diffusa ampiamente in città in particolare nei luoghi frequentati dai cittadini stranieri. Contiene i riferimenti ragionati di circa 50 servizi ed enti e di una ventina di associazioni, suddivisi in aree tematiche (documenti, lavoro, casa, scuola e formazione, salute, servizi sociali, diritti, associazionismo).  E' stata stampata in quattro lingue (italiano, arabo, cinese, inglese), mentre altre tre traduzioni (albanese, romeno e francese) saranno disponibili sul sito del Centro interculturale e sul sito del Comune e potranno essere ritirate in cartaceo presso il Centro Intercultuarale. Credo che il lavoro svolto deve essere base e stimolo per la futura attività del Centro interculturale e delle associazioni.

Il centro oggi dispone di una forte rete di relazioni con le associazioni ed offre la sede a numerosi incontri e riunioni. Grazie a questi rapporti - molti tra il formale e l'informale - esso veramente rappresenta un canale che collega e ancor più potrà collegare le istituzioni con il mondo associativo. La domanda che viene dalle associazioni è, in primo luogo, una domanda di "protagonismo" e di visibilità sociale; spesso questa richiesta non è declinata in modo chiaro, ma ci stimola a ricercare forme e luoghi in cui consentire a questo protagonismo di esprimersi.

Vero è che il momento attuale non sembra favorire la partecipazione non solo per fattori culturali ma anche pratici: i problemi del lavoro, i problemi economici, la difficoltà di gestire l'organizzazione della famiglia, costituiscono un ostacolo all'impegno non solo dei singoli cittadini ma anche degli stessi rappresentanti di associazioni. In effetti, l'esperienza realizzata con l'attività di incontri e di ricerca azione nei quartieri dimostra che per raggiungere e coinvolgere in modo efficace le persone, non solo straniere, è oggi indispensabile andare nei loro luoghi di vita e incrociare esigenze quotidiane concrete. La consigliera Laura Anni (Popolo della Libertà) ha invitato i proponenti a rinviare l’ordine del giorno per un confronto in sede di commissione consiliare.

La proposta è stata respinta dalla capogruppo del Partito Democratico, Maura Ruggeri. L’ordine del giorno è stato quindi posto in votazione ed è stato respinto: su 35 consiglieri presenti 14 hanno votato a favore (Partito Democratico, Italia dei Valori e Cremona per la Libertà), 18 si sono astenuti (Popolo della Libertà, Obiettivo Cremona con Perri, Santo Canale, Emiliano Ferrari, Andrea Vacchelli, Michele Ceresa) e 3 contro (Giovanni Ferraroni, Italico Maffini e Roberto Gandolfi).

 nota. Resoconto redatto Ufficio Stampa Comune di Cremona dei  lavori Consiglio Comunale  del 10 ottobre 2011

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