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Alla Provincia di Cremona un taglio di 12 milioni di euro A rischio alcuni servizi

Questi servizi e del relativo personale qualcuno, se ne deve far carico per non vederci costretti a chiudere servizi essenziali al territorio dalle strade al trasporto…

| Scritto da Redazione
Alla Provincia di Cremona un taglio di 12 milioni di euro A rischio alcuni servizi

Equilibrio finanziario della Provincia: tagli alle risorse economiche dell’Ente e trasferimenti allo Stato per 12 milioni di euro. Proseguono gli incontri istituzionali e politici

A seguito dell’incontro del presidente della Provincia, Carlo Vezzini con i consiglieri regionali sul bilancio dell’ente e sul futuro occupazionale, si sono avviati incontri serrati con il mondo politico ed istituzionale.

Sul tavolo dei confronti gli equilibri finanziari con una prima ipotesi che porta a richiedere un sostegno alla Regione per quanto concerne i settori relativi ai Centri per l’impiego e alle politiche sociali: per queste ultime però si stanno già reperendo tutti i residui possibili per quanto attiene al versante dei disabili ed al Governo per attuare correttivi che permettano alle province, anche quelle in condizioni di pre-default, di poter comunque chiudere i bilanci 2015.

Tale ipotesi finanziaria parte dal fatto che, come previsto dalle norme, si è identificata la spesa relativa al valore finanziario della dotazione organica all’8 aprile 2014, pari ad € 16.382.403,77, con un valore finanziario della dotazione organica al 1.1.2015 (il famoso 50% della spesa), € 8.191.201,88 ed un conseguente valore finanziario del personale in “soprannumero” € 8.191.201,88,

che, da prima analisi, fa rilevare come potrebbe esser necessario comprendere, per raggiungere tale cifra, altre unità lavorative delle funzioni fondamentali, in quanto i dipendenti provinciali delle funzioni non fondamentali non coprono tutta la spesa appunto di euro € 8.191.201,88,

Quindi, tra le diverse ipotesi del bilancio di previsione di sola parte corrente, anno 2015, in una situazione ante “L. Delrio” ovvero che vede ancora l’Ente esercitare tutte le funzioni, si prevede che, a seguito di tagli e trasferimenti della Provincia allo Stato maggiori, che ammontano a circa 12 milioni di euro, vi siano entrate, per esempio, di risorse fiscalizzate da Regione Lombardia pari ad euro 14.800.000,00, fondo statale di riequilibrio FSR pari a 0,00€ e contestualmente spese , per esempio, del personale 100% (in quanto al momento si esercitano tutte le funzioni ed il processo di mobilità non è ancora stato attivato) per 15.500.000,00 euro, spese per ammortamento mutui per 650.000, spese per l’appalto calore prevede 1.900.000,00, spese per il TPL provinciale 14.300.000,00,

inoltre si prevedono spese per assistenza a disabili, trasporto disabili pari a 0,00€, manutenzione ordinaria scuole 430.000,00 euro, manutenzione ordinaria strade 850.000,00, per citare solo alcuni voci di spesa.

Quindi il quadro finale della differenza ipotizzabile tra entrate ed uscite, che potrebbe avere un avanzo di bilancio in positivo per 4.240.000, invece registrerebbe un negativo (default) perché ben 2.069.538,00 vanno erogati allo stato per il DL 66/14, altri 8.580.935,00 van erogati ancora allo stato per trasferimento per legge 190/2014, con un totale in perdita teorica così per – 3.710.473,00 euro (a cui si dovrebbero sommare 1.100.000 per la spesa sociale), ma al netto delle sanzioni patto dello sviluppo del patto di stabilità, che devono ancora essere quantificate, aggravando ulteriormente il quadro. “Come detto è una situazione critica: nonostante le Province non abbian più la connotazione precedente, stiamo gestendo ancora tutte le funzioni fondamentali e non fondamentali, con il relativo personale e servizi sul territorio: di questi servizi e del relativo personale qualcuno, appunto in tempi stretti, se ne deve far carico per non vederci costretti a chiudere e non poter garantire servizi essenziali al territorio dalle strade al trasporto. Tutte le forze politiche, considerato che è una situazione nazionale con altre Province anche messe peggio, sono impegnate per trovare correttivi per far chiudere i bilanci 2015”.

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