Un vento di cambiamento sembra attraversare le regioni del Medio Oriente e del Nord Africa. Una tendenza a sanare vecchie tensioni che potrebbe ricomporre la frammentazione regionale. Gli Accordi di Abramo sono parte integrante di questa nuova dinamica: a due anni dalla loro firma, possono vantare numerosi passi avanti a livello economico e politico, ma altrettante sono le aspettative ancora da realizzare.
Quali sono le implicazioni a livello di sicurezza? Come possono la NATO e i principali attori internazionali rafforzare e rilanciare i partenariati nella regione? Può un processo di normalizzazione fornire nuovi strumenti e strategie utili alla lotta contro la criminalità organizzata, nel Sahel e altrove?
3 panel e 18 oratori approfondiranno questi e altri temi, con una prospettiva innanzitutto regionale, nell’ambito della conferenza “Arab Geopolitics 2022. A region between conflict and normalisation” promossa il prossimo 11 ottobre dalla NATO Defense College Foundation in collaborazione con NATO Political Affairs and Security Policy Division e Fondazione Compagnia di San Paolo. I lavori inizieranno alle 14.30 al MAXXI – Museo nazionale d’Arte del XXI secolo a Roma.
Dopo gli indirizzi di saluto di Alessandro Minuto-Rizzo, Presidente della NATO Defense College Foundation, Christopher Schnaubelt, preside del NATO Defense College e Nicolò Russo Perez, capo del Dipartimento Affari Internazionali della Compagnia di San Paolo di Torino i lavori entreranno nel vivo suddivisi con l’intervento introduttivo di Mariem Ben Hassine, vice capo della sezione Middle East and North Africa Section - Political Affairs and Security Policy Division, NATO.
Quindi si susseguiranno tre sessioni tematiche: “Una regione che guarda al futuro?”, “Gli accordi di Abramo” e “Normalizzare la lotta al contrabbando”.
Per partecipare occorre iscriversi qui. (aise)
Arab Geopolitics 2022
A Roma la conferenza della Nato Foundation
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